Il Consiglio regionale ha approvato il Rendiconto generale e Rendiconto consolidato relativi all’esercizio finanziario 2023 della Giunta regionale.
Nella sua relazione Antonio Montuoro (FdI) ha illustrato i termini del rendiconto, “che ha ottenuto il parere positivo del collegio dei Revisori dei conti e la parificazione dalla Sezione di controllo della Corte dei conti. Dati che mostrano – ha spiegato – i risultati conseguiti dalle operazioni di gestione e della verifica vigile dell’indirizzo politico”.
Montuoro ha riportato le considerazioni dei magistrati contabili. “Credo – ha affermato che – per la prima volta nella Regione Calabria, si svolge nel rispetto della tempistica fisiologica che tiene conto delle scansioni temporali del ciclo di Bilancio”. Nel richiamare quella che ha definito “l’articolata e molto aspra discussione in II Commissione”, il consigliere Pd Raffaele Mammoliti ha ricordato come l’opposizione avesse riconosciuto alcuni elementi di novità che in questo documento esistono. “Tra queste – ha sostenuto – avevamo riconosciuto la definizione della tempistica che per la prima volta consente il pronunciamento della parifica, che pure abbiamo valutato positivamente. Tuttavia non sono stati accettati dalla maggioranza alcuni aspetti che abbiamo evidenziato dalla relazione”. Mammoliti ha criticato l’atteggiamento manifestato dalla maggioranza, ma ha, invece, detto di avere “apprezzato la risposta del presidente Occhiuto che ha assicurato tutto il suo impegno per il superamento delle criticità che ancora ci sono”.
Montuoro ha risposto che i dubbi emersi in sede di discussione in Commissione di merito, erano stati fugati anche dall’intervento dei tecnici del settore. Su alcuni specifiche voci elencate da Mammoliti è intervenuto il presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto.
Nel definire l’intervento di Montuoro “puntuale ed esaustivo”, Occhiuto ha precisato che il giudizio di parifica è avvenuto nei tempi perché non esistono inadempienze della Regione. “Sono segnali importanti, per una regione – ha ancora detto il governatore – che vuole acquisire normalità, si accendono ulteriori luci, rimangono alcune ombre, ma non può esserci una ricaduta immediata sul Pil. Sui dati macroeconomici di oggi sono responsabili le iniziative assunte cinque anni fa e, soprattutto, il calo demografico. Oggi si lavora per evitare l’emigrazione, tentando di trattenere i giovani sul territorio e di attrarre energie esterne. La Corte dei Conti ha riconosciuto l’apprezzabilità del lavoro fatto e per l’avanzamento della spesa dei fondi comunitari”.
“Difficile – ha spiegato il presidente della giunta – cambiare la Calabria in poco tempo, ma i segnali del cambiamento ci sono. Molto c’è da fare. La valutazione dei dirigenti deve tenere conto dell’aumento della performance. Vorrei affidare ad un istituto il compito di studiare qual è l’effetto dell’economia della Regione, e quale effetto delle politiche nazionali: capire gli effetti ai due livelli. Per mia natura – ha concluso – non sono tra quelli che vedono il bicchiere mezzo pieno, ma sempre mezzo vuoto e mi piace capire come andare oltre”.