Per alcuni manifesti del 2017 il giornalista Klaus Davi era finito nel mirino della cosca Alvaro di Sinopoli, come ha documentato dettagliatamente la Procura di Roma nei verbali dell’indagine “Propaggine” da cui si apprende che i boss Vincenzo Alvaro e Antonio Carzo avevano definito il massmediologo ‘sto sbirro’ preoccupati da una sua campagna di marketing che poi nemmeno partì perché venne bloccata dall’amministrazione locale. «Certo che ho paura – ha risposto Klaus Davi alla domanda di Marzia Roncacci, conduttrice di “Tg2 Italia” – ma non arretro, vado avanti. Anzi, posso anticipare che a luglio uscirà una nuova campagna di affissioni con i nomi dei boss di Roma».
In studio anche il procuratore Nicola Gratteri, che ha attaccato le istituzioni europee: «In Italia abbiamo la direzione antimafia più evoluta ma non basta perché è ancora troppo farraginosa. Però il vero problema, il grande buco è l’Europa. L’Europa è un encefalogramma piatto, una grande prateria dove le mafie possono tranquillamente pascolare, non c’è un limite al riciclaggio, c’è solo una direttiva europea che invita a evitare il contante superiore ai 10.000 euro, ma viene da ridere a leggere queste cose. Questo è ciò che è in grado di partorire l’Europa. In Europa nessuno ha la volontà di combattere le mafie».
‘Ndrangheta, Klaus Davi a Tg2 Italia: “A luglio partirà nuova campagna affissioni contro boss di Roma”
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