Martedì mattina le studentesse e gli studenti del Liceo Classico e dell’indirizzo Mat/Robotica dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore Erodoto di Thurii di Cassano hanno popolato e letteralmente colorato via Guerrazzi, nel centro storico del Capoluogo, per la prima parte della fase finale dell’unità didattica di apprendimento “Non sono solo parole” che dall’inizio dell’anno ha coinvolto le ragazze e i ragazzi delle classi seconde.
Hanno studiato le tecniche e i segreti del testo poetico, in Italiano come in altre lingue, approfondendo contestualmente i fenomeni dell’emigrazione e dello spopolamento che feriscono anche il borgo antico cassanese assieme all’abbandono, imparando inoltre le strade legali per dialogare con la pubblica amministrazione.
Come primo step hanno ritinteggiato due porte di vecchie attività commerciali malinconicamente chiuse da tempo. Domani, venerdì, dalle ore 10:00 torneranno per dipingervi sopra due poesie scelte durante il lavoro svolto in classe. Affideranno ai loro versi, solo apparentemente deboli, speranze di riscatto, sogni di rinascita e molto altro.
Al loro fianco fino ad ora ci sono state le professoresse Filomena Forte, Maria Galizia e Marietta Lauro, assieme ai professori Francesco Giorno, Domenico Marino e Giancarlo Scardino. Stavolta, però, ad affiancarli ci sarà anche il sindaco Giovanni Papasso (accompagnato dalle assessore Sara Russo e Annamaria Bianchi) che insieme alla sua amministrazione comunale sostiene convintamente l’iniziativa di riempire di poesie il borgo antico per continuarne il rilancio.
«Sarò anche io sul posto insieme alle assessore Russo e Bianchi – ha commentato il sindaco Papasso – per aiutare le studentesse e gli studenti a essere protagonisti attivi d’un tentativo, integrato e sinergico, di recupero e valorizzazione del borgo antico della propria comunità. Sul centro storico come amministrazione comunale stiamo investendo 2 milioni e 500 mila euro dei fondi ottenuti dal Pnrr per la rigenerazione urbana. Un intervento che cambierà volto alla stragrande maggioranza del nostro borgo ma in queste zone che una volta erano il cuore pulsante dell’economia cassanese, c’è bisogno non solo di infrastrutture di un ritorno della poesia, del sapore antico e di quelle sensazioni che sono la nostra storia e il nostro passato perché i veri cambiamenti sono quelli culturali. Come ho ripetuto di recente, un popolo senza memoria è un popolo senza futuro e supportare questa iniziativa va proprio nella direzione di conservare/recuperare parte della nostra memoria storica».