“Bisogna prevedere pene fino a venti anni di reclusione per chi diffonde dati sensibili. Capisco che qualcuno potrebbe scandalizzarsi ma negli Stati Uniti chi fa una cosa del genere non esce piu’ dal carcere. Dobbiamo pensare a cio’ che ha scritto il procuratore Gratteri e cioe’ alla necessita’ di assumere ‘hacker buoni’: servono per contrastare le schifezze della ndrangheta ma anche per fronteggiare questi criminali che diffondono dati personali. La tutela della privacy e’ sacra”. Cosi’ il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi.