Sul Ponte di Messina “non c’è nessuna pietra tombale, nessuno stop, anzi abbiamo fatto due passi avanti”. Lo assicura l’a.d della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, parlando a Radio24 e spiegando così le richieste arrivate ieri dal ministero dell’Ambiente: “Stiamo percorrendo due percorsi in parallelo: la valutazione di impatto ambientale e la Conferenza dei servizi. Ieri c’è stato il primo incontro in conferenza dei servizi. La valutazione di impatto ambientale è partita ancora prima e, come previsto dalla legge, il Mase, la commissione Via, hanno presentato le loro richieste di approfondimento. Sono oltre 200, sono in valore assoluto numerose, ma a fronte di un progetto che vale 13,5 miliardi, che prevede il ponte sospeso più lungo al mondo e che opera su 13 siti ambientali protetti. Abbiamo presentato oltre 10.000 elaborati e quindi, a fronte di tutto questo, mi sembra un numero congruo. Pensi se invece non ci fosse stato alcun commento o alcuna richiesta”.
Ciucci smentisce le indiscrezioni a proposito di una telefonata tra lui e il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini per lamentarsi della mossa dell’Ambiente: “É un virgolettato di una telefonata che non c’è mai stata. Non ci siamo sentiti al telefono e non ho detto quella cosa, anche se genericamente è un commento che a volte si fa. E’ un’osservazione banale ma non l’ho fatta al ministro ieri”, insiste l’a.d fornendo poi la tempistica dei prossimi passi.
“Contiamo entro la fine dell’estate, che finisce a settembre, di avere l’approvazione del Cipess”, afferma. Le prime attività “partiranno entro la fine del 2024. Se per cantiere intendiamo le escavatrici” si parla invece del 2025.