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“Tutti a Roma, salviamo la balneazione italiana”, Talarico (SIB Catanzaro) sulla manifestazione dell’11 aprile: “Chiediamo una legge ad hoc”

Il SIB (Sindacato Italiano Balneari), Catanzaro sarà presente alla manifestazione “Tutti a Roma. Salviamo la balneazione attrezzata italiana”  in programma il prossimo 11 aprile . La manifestazione, organizzata dalla Fipe Confcommercio della Calabria, insieme alla FIBA (Federazione Italiana Imprese Balneari) di Confesercenti,  è aperta a tutti gli operatori turistici sul demanio marittimo ma anche a tutti i sindaci e consiglieri dei comuni interessati perché l’attuale situazione di stallo, senza una legislazione chiara e certa, è  penalizzante sia per gli imprenditori che per i territori che li ospitano.

“Chiederemo al Governo – afferma Roberto Talarico del SIB Catanzaro – di ascoltarci. È una questione di vita o di morte delle nostre aziende. Non si tratta solo di stabilimenti balneari ma anche di ristoranti, chioschi, campeggi, spiagge e tutto ciò che insiste sul demanio marittimo, lacuale e fluviale. Occorre una nuova legge di tutela della nostra balneazione attrezzata fiore all’occhiello del made in Italy. Purtroppo, però, fino ad oggi, non siamo stati ascoltati. Ecco perché occorre partecipare in massa alla manifestazione del prossimo 11 aprile in piazza Santi Apostoli a Roma. L’inerzia della situazione attuale ha creato un caos per gli enti concedenti ed è pericolosa per il settore del turismo balneare del Bel Paese. Non c’è più tempo da perdere. I Comuni stanno partendo con le gare applicando, in modo diverso, la cosiddetta direttiva Bolkestein. C’è il rischio concreto – conclude Talarico – che tanti operatori del settore e tante famiglie, che vivono di questo e che hanno investito tutta la loro vita, possano trovarsi in mezzo ad una strada a vantaggio di grandi gruppi imprenditoriali come Red Bull o Geox che hanno già acquisito concessioni balneari in Friuli ed in Veneto. La linea di non ritorno è vicina. Occorre fare presto, ci vuole una legge ad hoc per evitare la fine della balneazione attrezzata italiana. Questo accorato appello vale anche per la filiera “km zero”, quella dei piccoli produttori di gelati, acque oligominerali, formaggi, aziende ittiche locali ecc . L’obiettivo delle multinazionali è omologare il commercio e le spiagge rappresentano una delle roccaforti della resistenza”.

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