Il grave disagio istituzionale che abbiamo inteso denunciare a sua Eccellenza il Prefetto nella certezza di un suo autorevole intervento, così come sicuramente è avvenuto, ci ha portato a tentare ogni forma di dialogo con la maggioranza che però, solo teoricamente ha inteso assumersi le responsabilità rispetto alla mancanza di agibilità democratica da noi denunciata. Ed in attesa di un documento politico che mettesse alla luce le responsabilità dell’amministrazione nella carenza continua di documentazione inerenti ai lavori in seno alle commissioni, abbiamo addirittura deciso di partecipare alla riunione della commissione territorio aperta ai tecnici e professionisti esperti, quale segnale di apertura e di rispetto verso tali professionalità.
Così in una nota Marco Santoro, Daniele Siclari, Stefania Calderone, Domenico De Marco, del Gruppo Consiliare di Forza Italia di Villa San Giovanni.
È stato evidente durante la commissione la mancanza di trasparenza da parte della Sindaca e del presidente della Commissione Territorio nel non fornire a noi consiglieri la documentazione aggiuntiva da Lei comunicata durante la commissione e certamente inviata agli esperti, dimostrando ulteriori comportamenti scorretti.
Purtroppo ad oggi abbiamo semplicemente visto una maggioranza chiusa a riccio nelle proprie contraddizioni interne, che stanno emergendo giorno dopo giorno e non solo sulla questione Ponte.
Tutto ciò ci ha fatto sorgere un ragionevole dubbio circa la volontà della maggioranza Caminiti di ritardare la consegna della documentazione del ponte a noi consiglieri comunali, dopo e solo dopo l’intervento del Prefetto, magari per impedirci di partecipare fattivamente agli importanti dibattiti in città che associazioni, cittadini e comitati stanno portando avanti, ed in modo particolare limitare la nostra azione di salvaguardia degli esproprianti. Ma se tutto ciò non ci è stato consentito ad oggi per responsabilità esclusiva della maggioranza, ci attiveremo sin da subito per fare in modo che direttamente o anche per il tramite dei nostri rappresentanti parlamentari saremo pronti a dare le giuste risposte a coloro che sono in ansia rispetto alla questione espropri. In tal senso ben venga la presenza di autorevoli rappresentanti del “si al ponte” anche all’ interno della commissione dei tecnici che hanno avuto importanti funzioni nel cda di Stretto di Messina in passato. Poco importa se la nomina non ci è stata comunicata preventivamente anche se ancora una volta siamo costretti ad evidenziare un gravissimo sgarbo istituzionale sia da parte del Sindaco che da parte della Società Stretto di Messina.
Ed in tal senso appare quanto meno poco efficace l’apertura di uno sportello informativo della società Stretto di Messina all’ interno degli uffici dei servizi sociali, sia per l’inopportuna promiscuità con l’importante attività svolta in quella sede sia per gli orari direttamente collegati a quello dell’ente. Appare assolutamente fondamentale aprire un vero front office in Città con una struttura informativa ad hoc da parte della società Stretto di Messina che si deve assumere tale onere, così come avvenuto in passato.
Pertanto, siamo costretti, nostro malgrado a dover continuare la nostra azione di protesta verso un comportamento poco istituzionale della Presidente del Consiglio che continua a sottovalutare il nostro stato di malessere pensando di poterci illudere con falsi propositi di collaborazione che si abbattono nella solita arroganza derivante dal mancato coinvolgimento anche in scelte la cui condivisione è non solo necessaria ma fondamentale per poterci consentire di aprire uno spiraglio di dialogo.
È sintomatico in tal senso l’intervista del sindaco ove ha annunciato un consiglio comunale aperto ipotizzando anche la data senza nemmeno avvisarci, sostituendosi all’ufficio di presidenza ed alla stessa Presidente del Consiglio oramai assuefatta alla volontà del Sindaco che decide di svolgere anche le funzioni altrui quando si affronta il tema ponte e non solo.
Pertanto ribadiamo e continuiamo la nostra sospensione dalle commissioni, in considerazione di una carenza di agibilità democratica a causa del metodo Caminiti Trecroci che oramai fa acqua da tutte le parti.