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La valorizzazione dei luoghi attraverso il teatro, riparte da Borgia la rassegna di Nastro di Möbius

Un viaggio itinerante sulla nuova drammaturgia nelle province della Calabria. Tornano gli appuntamenti di Innesti Contemporanei, il Festival di teatro e arti performative ideato dall’associazione Nastro di Möbius, con la direzione artistica di Saverio Tavano, che per la sua IV edizione animerà Borgia ed altri borghi calabresi con numerosi appuntamenti.

Un format innovativo che intende valorizzare l’espressione di nuovi linguaggi teatrali nelle loro diverse forme e declinazioni, “innestando” sul territorio buone abitudini culturali, partendo dalla diffusione di spettacoli teatrali dedicati alla nuova drammaturgia. Una rassegna collettiva, intergenerazionale, inclusiva e partecipativa, che metterà in dialogo diverse generazioni di artisti e di pubblico, sulla base di una strutturata riflessione sul complesso rapporto che da sempre esiste tra l’uomo e la natura.

“Innesti” è uno sguardo sulla nuova drammaturgia pensato per portare il teatro nei piccoli centri calabresi, in provincia, nelle periferie.

Innesti Contemporanei è un progetto co-finanziato dal PSC Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 erogate ad esito dell’Avviso “Distribuzione Teatrale” della Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura”. Un progetto sviluppato con il sostegno dell’Assessorato alle politiche culturali del Comune di Borgia.

Appuntamento con Innesti Contemporanei stasera, 21 marzo, alle ore 19 a Borgia, a Palazzo Mazza, con “La grande menzogna”, testo e regia Claudio Fava, con David Coco.

“La grande menzogna” è il furto di verità che il paese ha subito sulla morte di Paolo Borsellino, ridotta ormai a un garbuglio di menzogne, finti testimoni, amnesie, sorrisi furbi, processi viziati, infiniti silenzi. Il testo non porta in scena la narrazione minuziosa del depistaggio, perché non vuole essere un’operazione di teatro pedagogico della memoria: è anzitutto un’invettiva. E protagonista ne è lui, Borsellino: raccontato non più – come cento volte si è fatto – nell’agonia e nella morte, ma nella condizione risolta di chi non c’è più. E vuol riepilogare le cose accadute, con il divertito distacco di chi è ormai oltre e altrove. Un Borsellino picaresco, sfrontato, rabbioso, lucido, imprevedibile, mai mesto. La sua invettiva non ha come obiettivo mafie e manovali mafiosi, bensì il buon pubblico dei vivi, dei giusti, degli addolorati, dei falsi penitenti, degli irrimediabili distratti. Alla banalità del male, la voce del giudice sostituisce la banalità del bene, la sua ovvietà, il comodo rifugio di chi inventa eroi ed eroismi per non accorgersi che della verità viene fatto scialo sotto i suoi occhi.

Prossimi date da segnare sono spettacoli prodotti da Confine Incerto che si terranno, sempre a Borgia, nella sala teatrale Confine Incerto: il 25, 26 e 27 marzo, alle ore 18 e 19.30, “Donne…per esempio” di e con Anna Macrí ed Emanuela Bianchi. Dal 13 al 15 e dal 20 al 21 aprile, ore 18, 19.30 e 21, “Ballata per piccole iene” di e con Anna Macrì.

Il 16, 23 e 30 maggio, ore 18, 19.30 e 21, “Oracoli d’acqua” con Anna Broccardo, Giorgia Corazzola, Antonia De Francesco, Alba Samà, Alessandra Vaiti, Direzione artistica Emanuela Bianchi.

Dal 4 all’8 giugno, ore 18, 19.30 e 21, “L’animale” con Emanuela Bianchi, testo Alessandro Alessandrini.

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