“Esprimiamo viva solidarietà all’amministratore delegato della società Stretto di Messina Pietro Ciucci che ieri a Messina ha subito i metodi fascisti dei No Ponte: gli hanno urlato offese e ingiurie gratuite, gli hanno lanciato rotoli di carta igienica e poi hanno fatto irruzione nella sala consiliare del Palazzo comunale interrompendo la seduta della Commissione in cui Ciucci era stato convocato proprio per illustrare i dettagli dell’aggiornamento del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Paradossale che proprio coloro che contestavano la mancata trasparenza della società, poi hanno impedito di parlare proprio a chi era venuto a Messina per rispondere ai dubbi paventati da qualcuno”. Lo afferma, in una nota, il Comitato Ponte Subito che da oltre 15 anni si batte per la realizzazione della grande opera dello Stretto.
“I No Ponte – prosegue il Comitato – si sono confermati quello che sono: facinorosi, estremisti, totalmente incuranti della democrazia, della libertà e delle regole della convivenza civile. Impedire di parlare ad un rappresentante istituzionale in un luogo delle Istituzioni è gravissimo e indegno di un Paese democratico, liberale e civilizzato. La buona notizia è che ormai sono rimasti un piccolo drappello di estremisti (ieri erano poche decine), ultimi moicani di una battaglia di retroguardia. Molto confortanti, al contrario, le parole di Ciucci che ha confermato la bontà del progetto, smentendo le solite cassandre. Anche Pietro Salini (WeBuild) nell’intervista su Quarta Repubblica (Rete 4) ieri sera ha confermato la bontà del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, già utilizzato per costruire ponti ovunque nel resto del mondo, annunciando di avere già le squadre di operai pronti per l’avvio dei cantieri. La spinta del governo Meloni, con il ministro Salvini in prima linea, ha consentito di bruciare le tappe in poco più di un anno recuperando tutto il tempo perduto negli 11 anni precedenti e adesso ci siamo quasi: finalmente il Ponte sullo Stretto diventerà realtà liberando Calabria e Sicilia dal loro isolamento, dalla loro marginalità, dal loro atavico sottosviluppo” conclude la nota del Comitato Ponte Subito.