“Una vera e propria shoah quella messa in atto dall’Amministrazione Caminiti che pur essendo in carica da meno di 24 mesi, da tempo pone in atto condotte politiche ed amministrative dirette a dimostrare la voglia di sterminare i propri avversari politici.
Una vera e propria deriva democratica iniziata con la complicità di certa stampa che ha avuto l’ardire di provare ad offendere un gruppo di donne e uomini liberi per difendere la “figlia di una corporazione” , per via della sua pregressa attività di giornalista, che gioca a fare la paladina della legalità, che gioca a fare la paladina della legalità, sebbene la propria attività amministrativa sia costellata di bugie, violazioni piccole e grandi, errori amministrativi e illegittimità palesi.
Da tempo denunciamo la cortina di fumo che rende le attività amministrative opache e la difficoltà ad ottenere documentazioni dovute in forza di una normativa che ha elevato a rango di diritto fondamentale il controllo diffuso delle attività istituzionali.
Certo, mai ci saremmo aspettati un livellamento verso il basso delle dinamiche politico-istituzionali, ad un punto tale da far emergere un desiderio di sterminio dei propri avversari, negando atti e documenti che vengono nascosti per coprire le ipocrisie delle promesse elettorali ma ad altri, forse meno incisivi, vengono consegnate regolarmente.
Ed è gravissimo che allo scadere dei termini per rispondere ad una nostra richiesta, il Segretario Comunale, seppur illegittimamente autodefinitosi titolare del diritto, neghi gli atti sulle indennità agli amministratori e, lo stesso giorno, la minoranza consiliare, diffonda una nota in cui afferma di avere i documenti dal novembre scorso e ne dia notizia solo tre mesi dopo.
Dunque gli atti, che per legge andavano pubblicati, sono stati a noi negati per puro (mal)vezzo, solo per evidenziare i “buoni e cattivi” secondo la declinazione che la Caminiti da dei principi democratici.
Una mancanza totale di trasparenza e disprezzo per le regole, anche su vicende che attengono al regolare funzionamento degli Uffici e dei Servizi per i quali, l’Amministrazione Caminiti, non ha lesinato il ripudio di una giurisprudenza cogente che ha sancito l’incompatibilità tra “controllore e controllato” e affidato taluni servizi alla Polizia Locale, sottraendoli all’Ufficio Tecnico, per una incompatibilità che gli atti prodotti denunciano in modo latente, essendo il relativo responsabile sotto indagine da parte della Procura della Repubblica di Palmi.
Apporre un pretestuoso quanto fantasioso “segreto istruttorio” sulla richiesta di atti amministrativi, lascerebbe intendere che l’Ente sia un organismo giudiziario che svolge le indagini ma costituisce anche una risibile attestazione per il Difensore Civico Regionale cui siamo stati costretti a ricorrere.
Forse adesso è anche il caso che articolazioni che operano in rappresentanza dello Stato unitario, comincino a drizzare le antenne ed intervengano per garantire l’applicazione uniforme dell’ordinamento”.
Così si legge in una nota di MomentoCivico.