Nel corso della Commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa, il Consigliere Ferdinando Laghi, capogruppo di “De Magistris Presidente”, componente della stessa Commissione, ha riacceso i riflettori sulle recenti vicende criminali che hanno interessato tutto il territorio calabrese.
Laghi, con riferimento ad un colloquio avuto con il noto imprenditore Pippo Callipo, la cui attività è stata pure oggetto di violenza, con modalità ascrivibili alla malavita organizzata, ha riportato, in una nota allegata agli atti della Commissione, quanto emerso nel colloquio con l’imprenditore vibonese. «Le telecamere di videosorveglianza -ha detto-, ampiamente e comunemente utilizzate nel controllo dei luoghi da parte di Istituzioni e soggetti i più diversi, sono di grande utilità. A patto che -aggiunge Laghi- esse vengano mantenute in funzione costantemente, così come si dovrebbe. Invece, la mancanza di fondi per le installazioni o, peggio, per la normale manutenzione, rendono di fatto questi sistemi di sorveglianza troppo spesso non utilizzabili. Si può perciò verificare il paradosso -sottolinea- che ad una spesa iniziale, spesso sostenuta, relativa alla installazione, non segua un reale ed efficace utilizzo delle telecamere.
Un altro aspetto, sottolineato da Callipo, è stato quello della piaga del “lavoro nero” nei vari ambiti delle attività calabresi -dal turismo all’agricoltura, alla celebrazione di eventi-, nonché dell’utilizzo del contante per le transazioni economiche, fatto che potrebbe favorire la possibilità di riciclare quantità ingenti di denaro, attesa l’impossibilità della sua tracciabilità.
Tutto ciò -conclude Laghi- può essere tenuto sotto controllo solo se ci sarà un raccordo forte tra istituzioni, enti e cittadini e una ampia condivisione della necessità di radicali cambiamenti di cui la politica deve sapere farsi interprete e strumento consapevole ed efficace».