FederLab, l’associazione di categoria dei laboratori di analisi cliniche e dei poliambulatori privati accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale, critica il progetto che prevede l’attivazione di punti prelievo all’interno delle aggregazioni funzionali territoriali (Aft) dei medici di famiglia, presentato in questi giorni dai sindacati della medicina generale e dall’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria. “Riteniamo inaccettabile l’apertura indiscriminata e senza una precisa programmazione di punti prelievo, quando esiste una normativa nazionale e regionale molto stringente che disciplina i requisiti minimi tecnologici, strumentali e organizzativi a cui attenersi per erogare le prestazioni di laboratorio” afferma Gennaro Lamberti, Presidente nazionale FederLab Italia.
“Le analisi di laboratorio restino in laboratorio – prosegue Lamberti – Proprio perché abbiamo il massimo rispetto per il lavoro dei medici di famiglia, crediamo non debba essere appesantito dallo svolgimento di attività che esulano dal loro autentico ambito di competenza. Se esiste un problema di accesso dei pazienti più fragili a queste prestazioni, noi siamo a disposizione per trovare soluzioni condivise, studiare protocolli specifici che rispondano alle loro esigenze, come ad esempio la domiciliazione dei prelievi. Dal progetto ‘Esami a Km 0’, invece, è stata completamente esclusa la nostra categoria. Eppure, la rete dei laboratori di analisi rappresenta un prezioso asset per la sanità di prossimità nello scenario di tutte le regioni italiane e in particolare nel centro sud. Andrebbe valorizzato l’apporto che queste aziende hanno portato, portano e continueranno a portare alla corretta gestione della sanità pubblica”.
“Esiste, inoltre, un problema di costi – conclude il Presidente di FederLab – perché, mentre noi veniamo già pagati a tariffa, resta ancora da chiarire quale sarebbe l’esborso necessario alla remunerazione di queste prestazioni e su quali capitoli di bilancio andrebbe a incidere. Per tutte queste ragioni, chiediamo un urgente incontro con i vertici regionali e con l’Asp reggina, affinché la vicenda venga risolta nella maniera più corretta e rispettosa di tutte le professionalità coinvolte”.