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Autonomia, M. Occhiuto (FI): “Vigileremo affinché i LEP vengano effettivamente garantiti”

“Il Paese è già spaccato e il Meridione continua a soffrire proprio a causa di anni di centralismo, fatti di politiche dirigiste e tagli ai trasferimenti agli enti territoriali. Il centralismo ha prodotto una differenza nelle dotazioni infrastrutturali, il fallimento dei poli industriali finanziati dallo Stato, l’impoverimento della cultura imprenditoriale per il ripetersi di politiche assistenzialistiche che hanno contribuito a soffocare l’iniziativa privata anziché stimolarla a intraprendere progetti d’impresa sostenibili. Il problema principale del Sud dell’Italia è la mancanza di opportunità di lavoro, i giovani vanno via perché non trovano un’occupazione dignitosa, non per l’autonomia”.
Lo ha detto il senatore di Forza Italia Mario Occhiuto intervenendo in Aula durante le dichiarazioni di voto sull’autonomia differenziata.
“L’autonomia differenziata, dunque, non è un allontanamento dal principio di solidarietà nazionale ma un la costruzione di un abito su misura per rispondere meglio ai bisogni dei cittadini sui territori e un impegno rinnovato verso un Paese che deve crescere unito nelle diversità e nella valorizzazione delle potenzialità dei territori. Con maggiore autonomia, immaginiamo un’Italia ancora più straordinaria dove ogni regione può esprimere al meglio il proprio potenziale. Dove la Calabria e l’Unical possono diventare leader nell’IA, dove la Toscana e la Campania valorizzano il loro patrimonio culturale, dove l’agricoltura e le energie rinnovabili sono pilastri di uno sviluppo sostenibile. Crediamo in un’Italia più autonoma, ma unita. Un’Italia ricca nelle sue diversità, ma coesa nel perseguire il benessere di tutti i suoi cittadini”.

“Ricordiamoci chi ha gettato il seme di questa riforma: fu la sinistra, con la riforma costituzionale del Titolo V nel 2001. Ora, tramite questo ddl, inquadriamo e valorizziamo questa autonomia, collegandola strettamente ai diritti di cittadinanza e ai servizi essenziali, garantendo che questi non dipendano più dalla spesa storica ma siano finanziati e assicurati sulla base dei fabbisogni standard delle popolazioni”.

“Parliamo di diritti alla salute, alla casa, alla scuola, al tempo libero, alla possibilità di spostarsi agevolmente, al lavoro. E anche – ha proseguito – di quelli che riguardano il futuro dei nostri figli: la sostenibilità, l’ambiente e la bellezza che creano nel tempo ricchezza nei territori. I pilastri della nostra società. Lo Stato ha già delegato la maggior parte di questi servizi essenziali nel corso dei decenni passati agli enti territoriali e ciò è avvenuto senza neanche definire i LEP e con finanziamenti trasferiti sulla base della spesa storica. Chi teme quindi che il paese si possa spaccare per questa riforma può dormire sonni tranquilli: il provvedimento che oggi licenziamo non vuol dire un allontanamento dal principio di solidarietà nazionale. Certamente noi vigileremo affinché i LEP vengano effettivamente garantiti, così come stabilito dalla Costituzione, non solo attraverso la loro puntuale definizione, ma anche con il loro effettivo finanziamento. E sono orgoglioso per aver presentato a mia prima firma emendamenti di Forza Italia che poi sono stati approvati, in cui si prevede che le intese non pregiudichino l’entità e la proporzionalità delle risorse per le regioni che non hanno richiesto l’autonomia e definiscono chiaramente le materie per i livelli essenziali delle prestazioni su tutto il territorio nazionale, con l’inserimento di una clausola di salvaguardia dell’unità nazionale”, ha concluso.

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