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“L’umanità raccontata”: domani 9 gennaio il quarto appuntamento con il progetto itinerante nelle scuole crotonesi, promosso da “E io ci sto”

Sarà l’Istituto Rosmini il protagonista del quarto appuntamento con “L’umanità raccontata”, progetto itinerante proposto dall’associazione E io ci sto, che tramite una mostra fotografica e una serie di incontri tematici punta a sensibilizzare i più giovani sull’arte e il concetto di migrazione, facendo tappa in 15 scuole crotonesi.  A partire da domani, martedì 9 gennaio,  presso la sede del Principe di Piemonte (via Santa Croce, 110). Per l’occasione saranno presenti: Vincenzo Voce, Sindaco di Crotone; Filly Pollinzi, assessore alle politiche sociali del Comune di Crotone; Fabrizio Oliverio, dell’associazione E io ci sto; Vincenzo Montalcini, autore del libro “Quale Umanità?” e Francesco Pupa, che proporrà il reading tratto dal libro di Montalcini.

“L’umanità raccontata” è un progetto itinerante della durata di sei mesi, finanziato dal Comune di Crotone, in cui all’interno dei diversi istituti scolastici verrà allestita la mostra fotografica collettiva Thàlatta! Thàlatta! a cura di Giada De Martino e contemporaneamente sarà presentato “Quale umanità?”, libro di Vincenzo Montalcini, attraverso il reading dell’autore e attore Francesco Pupa. L’allestimento sarà impreziosito da una scenografia creata dall’artista e scultore Gaspare Da Brescia dal nome “Poesie interrotte”raffigurante una imbarcazione spezzata con impresse le frasi della poesia “Alì dagli occhi azzurri” di Pier Paolo Pasolini.

“Quale Umanità?” è il libro scritto da Vincenzo Montalcini, che racconta le prime due settimane successive al naufragio di Steccato di Cutro: dalla terribile mattina del 26 febbraio fino alla grande manifestazione che si è svolta sulla stessa spiaggia quattordici giorni dopo. C’è il racconto della prima cronaca in diretta sul luogo, a pochissime ore dell’impatto con la secca da parte della “Summer Love”, il caicco partito quattro giorni prima dalla Turchia e distruttosi a 100 metri da quel traguardo tanto sognato. Ci sono le storie di chi sognava una vita diversa, delle famiglie e dei bambini vittime della tragedia. Il libro racconta anche il modo in cui la città di Crotone ha vissuto la vicenda, la solidarietà dimostrata e i messaggi d’ affetto lasciati in quello che è diventato “il muro del pianto del Palamilone”. L’instant book fotografa, inoltre, il grande lavoro di assistenza, ascolto e supporto che è stato fornito dal servizio sociale professionale di Crotone, la cui esperienza e testimonianza diretta potrà essere messa a disposizione delle scuole che vorranno approfondire e conoscere tutti quelli che sono i servizi di cui oggi dispone l’ente locale.

Durante ogni presentazione verrà proiettato anche un video con le cronache di quei giorni. Il libro ha le prefazioni di Angela Caponetto (RaiNews24) e Elvira Terranova (Caposervizio Adn Kronos Sicilia) e nella seconda ristampa sono presenti alcuni QR code che, una volta inquadrati con i propri smartphone, rimandano alle dirette realizzate proprio in quei giorni relativi a quelle parti del libro. Un modo per coinvolgere i ragazzi nella lettura, anche con l’utilizzo del propri smartphones. Di conseguenza, si parlerà anche di un utilizzo responsabile dei nuovi strumenti di comunicazione, dei social network. Si leggeranno le storie dei ragazzi della stessa età, che purtroppo non ce l’hanno fatta e quella di altri due giovani sopravvissuti che, per prima cosa, hanno espresso il desiderio di andare a   scuola.

Il target e il contest

Il progetto si rivolge a studenti che frequentano le scuole secondarie di primo e secondo grado e grazie all’allestimento che durerà circa 7/10 giorni all’interno di ogni istituto, gli interessati potranno fruirne organizzando sessioni di studio sull’argomento con una didattica innovativa e immediata. Da ciò deriva l’idea di un contest finale, dal titolo omonimo del progetto, in cui alla fine dell’evento i ragazzi coinvolti potranno dare libero sfogo alla propria creatività su un argomento tanto delicato quanto importante.

Sulla mostra fotografica

Thàlatta! Thàlatta! rimanda al greco Θάλαττα! θάλαττα! – ossia il mare sognato e sospirato che Senofonte narra nella sua Anabasi, che fece esplodere i greci in quelle “grida immense” sul monte Teche. Lo stesso mare che ogni giorno diventa scenario di pericolo, di ferocia, ma anche di speranza e di salvezza. La mostra dal titolo omonimo curata da Giada De Martino, è una collettiva di ricerca che esplora attraverso i singolari punti di vista di diversi autori, il complesso tema dell’immigrazione, prendendo in considerazione la metafora del “viaggio” come punto di partenza per affrontare l’urgenza che questa condizione ha nella contemporaneità. Comprende una selezione di immagini tratte da “Primo sonno. Nella pancia della balena”, progetto fotografico del regista e filmmaker Matteo Delbò; una selezione di dieci fotografie tratte dal lavoro di ricerca “Mapping Migration” prodotto dal fotografo Alfredo D’Amato; e un’installazione audiovisiva dall’archivio “Libera Espressione”, indagine di ricerca documentaria dell’isola di Lampedusa, curata da Antonino Maggiore.

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