Il Sindaco Franz Caruso è intervenuto nella sede di Cosenza di “Sport e Salute”, in Piazza Matteotti, per prendere parte all’iniziativa, “Sport e Shoah”, promossa dalla sezione di Cosenza dell’Associazione “Italia-Israele-Un giusto tra le nazioni Angelo De Fiore”. Con l’occasione è stata inaugurata anche una mostra itinerante, che resterà aperta fino a domani, giovedì 26 maggio, per ricordare i 75 anni dalla scomparsa dei campioni del calcio nei campi di sterminio.
Il Sindaco Franz Caruso, alla presenza, tra gli altri, della Presidente dell’associazione “Italia Israele Cosenza” Lucia De Fiore, di Walter Malacrino, segretario regionale di “Sport e Salute” e dell’ambasciatrice di pace, Miriam Jaskierowicz Arman, ha ricordato la figura di Vittorio Staccione, il calciatore antifascista torinese deportato e morto a Mauthausen il 16 marzo 1945 e che dal 1931, dopo aver giocato nel Torino e nella Fiorentina, vestì la casacca rossoblù del Cosenza (all’epoca Cosenza Sport Club). Franz Caruso ha ricordato la cerimonia tenutasi il 25 aprile scorso, in occasione del 77° anniversario della Liberazione, quando fu proprio il primo cittadino a svelare una targa dedicata al calciatore cosentino deportato a Mauthausen. “Staccione – ha detto il Sindaco alla giornata di riflessione su Sport e Shoah – è uno di quegli sportivi che ha testimoniato a testa alta la resistenza e l’opposizione al regime nazifascista. Come Sindaco ho voluto ricordare quella figura perché è emblematica di una passione che si è trasformata in un’azione avverso la violenza della discriminazione. Noi siamo – ha aggiunto Franz Caruso – contro tutte le discriminazioni e siamo, soprattutto in questo momento, per la pace, perché quello che si verifica in Europa, alle porte delle nostre nazioni in questo momento, è la ripetizione di una storia che speravamo di non dover rivivere. Noi siamo contro tutte le guerre, ovunque siano. Questa, per noi, al pari di quella vissuta il 25 aprile scorso, è un’altra giornata importante”. Franz Caruso ha inoltre ricordato alla Presidente dell’Associazione che ha organizzato la giornata di riflessione, Lucia De Fiore, che l’Amministrazione comunale sta precorrendo i tempi, accelerando tutte le pratiche burocratiche, per arrivare a breve ad intitolare una strada ad Angelo De Fiore. “E’ questa – ha aggiunto il Sindaco – una testimonianza significativa di una città che fa dell’accoglienza e della sua azione per la pace un imperativo categorico. Mai come in questo momento – ha detto ancora Franz Caruso – noi dobbiamo essere accoglienti per tutti coloro che arrivano qui da altre parti del mondo e che dobbiamo tutelare e difendere perché scappano dalla guerra. Da Sindaco di questa città sono orgoglioso ed onorato di ospitare un evento come questo che deve segnare anche un percorso che ha nello sport un punto di riferimento importante. Lo sport, infatti, che sia il calcio o altre discipline, unisce, soprattutto i giovani. Perché lo sport come la scuola – e quella pubblica di cui sono fautore elimina tutte le differenze sociali – serve per eliminare le differenze che creano discriminazioni e queste portano a quello che noi oggi stiamo ricordando, e cioè l’Olocausto, la Shoah.
Lo sport, invece, educa, unisce e dà quel messaggio di democrazia di cui c’è tanto bisogno e che occorre rafforzare. Lo sport è un insieme di regole e chi pratica lo sport viene educato a rispettare le regole. La nostra società sarà veramente libera e democratica se tutti arriveranno a rispettare le regole. Ecco perché è importante praticare lo sport perché nello sport si trovano le ragioni dello stare insieme e del crescere insieme”.