Un delitto al momento inspiegabile – “strano” come lo definisce un investigatore – quello della dottoressa Francesca Romeo, uccisa stamani in un agguato mentre, in auto col marito Antonio Napoli rimasto lievemente ferito, rientrava a casa dopo il turno alla guardia medica di Santa Cristina d’Aspromonte. Chi conosce marito e moglie, che non avevano figli, parla di persone perbene, riservate.
Niente, dunque, che possa giustificare un agguato compiuto con modalità ‘ndranghetiste ma che, secondo le prime ipotesi degli investigatori, non sarebbe legato alla criminalità organizzata. I magistrati della Procura di Palmi diretta da Emanuele Crescenti e gli investigatori della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di Taurianova stanno adesso cercando di ricostruire la vita della dottoressa, le sue conoscenze, per cercare di dare un perché all’omicidio.
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Gli inquirenti hanno sentito stamani il marito nella speranza di avere da lui notizie utili per indirizzare le indagini verso una pista definita.
Allo stato delle indagini non si puo’ escludere alcuna ipotesi sul movente dell’omicidio. Questo e’ quanto fanno sapere gli inquirenti.
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La donna aveva appena terminato il suo turno di lavoro e stava rientrando a Seminara, il suo paese, a bordo della Peugeot 3008 guidata dal marito, Antonio Napoli, di 66 anni, che era andato a prenderla. Quando la vettura, poco dopo il cimitero cittadino, ha imboccato una curva a gomito della strada provinciale tortuosa che porta alla piana di Gioia Tauro, almeno due persone hanno fatto fuoco con fucili di grosso calibro.
La donna e’ morta, mentre l’uomo, medico psichiatra in servizio a Palmi, che era andato a prendere la moglie, e’ rimasto ferito a un braccio. Non e’ in pericolo di vita, ma e’ stato ricoverato all’ospedale di Polistena (RC).