Reggio, Fouzia ha finalmente una casa

fouziacasaIl Centro Comunitario Agape e l'associazione Libera esprimono la loro soddisfazione per due importanti risultati che sono stati raggiunti in questi giorni sul tema dell'utilizzo dei beni confiscati alla 'ndrangheta. Nello spazio di pochi giorni il Tribunale, Sezione Misure Prevenzione, ufficio coordinato dal Magistrato Ornella Pastore, con la collaborazione degli amministratori giudiziari interessati, ha assegnato alla signora Fouzia un alloggio confiscato per il quale pagherà un canone sociale. Un atto che è stato richiesto al Tribunale dopo avere atteso inutilmente per anni dal Comune il riconoscimento del diritto all'abitazione della donna e dei suoi due figli (di cui una con problemi di autismo)e dopo che non sono serviti nemmeno due pronunciamenti favorevoli del Tar e del Consiglio di Stato per indurre la commissione straordinaria del Comune ad adempiere a questo atto dovuto.

L'altra decisione importante del Tribunale è stata quella di assegnare alla cooperativa di ragazze madri e donne in difficoltà, un locale in zona centrale dove sarà ubicata la sede operativa ed avviata, con l'aiuto della Provincia di Reggio nelle persone del Presidente Raffa, dell'assessore Arruzzolo e della Consigliera De Blasio, un laboratorio di sartoria. Un provvedimento di grande rilevanza sociale che darà alle socie della cooperativa la possibilità di avere una sede che potrà, dopo i necessari lavori di ristrutturazione e di arredamento, permettere l'avvio delle attività lavorative.

Queste due iniziative rappresentano i primi risultati di un dialogo avviato da pochi mesi tra Libera, il Forum provinciale del Terzo Settore e gli Uffici che si occupano dei beni sequestrati e confiscati alla 'ndrangheta come l' Agenzia nazionale, il Tribunale sezione misure di prevenzione, il Comune di Reggio Calabria. Si è aperta un' interlocuzione in particolare con il settore servizi sociali diretto da Francesco Barreca, con l'obiettivo di pervenire ad un censimento reale dei beni, alle possibili destinazioni ed alle forme previste dalla normativa per le assegnazioni. "Un dialogo appena avviato che potrà dare risposte alle tante emergenze sociali del nostro territorio, in primis l'emergenza abitativa" dicono Mario Nasone e Francesco Spanò, responsabili di Agape e Libera. Dopo Fouzia, infatti, altri casi drammatici sono stati segnalati all'Agape, come quello di una donna accolta in un centro anti violenza e che ha bisogno di una casa per riunirsi ai tre figli, di cui due minori. "Anche per questo è urgente l'elaborazione di un piano di utilizzo degli immobili e dei terreni confiscati per favorire le iniziative finalizzate all' occupazione giovanile ed all'inserimento lavorativo delle fasce svantaggiate. Un patrimonio immenso che non possiamo permetterci il lusso di continuare a tenere inutilizzato" concludono Nasone e Spanò.