Confermata la responsabilità penale, già emersa in primo grado, nei confronti di Cristoforo Alati Adorno, detto Cris, considerato uno degli elementi principali della banda di ladri protagonista di numerosi furti e rapine scoperti con l'indagine "Rolex" della Procura di Reggio Calabria. La Corte d'Appello, infatti, lo ha condannato a 5 anni di reclusione, concedendo all'uomo un leggero "sconto" rispetto ai 7 anni inflitti in primo grado dal Gup di Reggio Calabria, Barbara Bennato. 3 anni e 4 mesi, invece, sono stati inflitti a Emanuele Alesse (5 anni e 6 mesi in primo grado). Riduzioni di pena anche per Manuel Iosef (2 anni di reclusione) e Graziano Calabrò (2 anni e 6 mesi, ma in continuazione con un'altra sentenza). Unico assolto, Fabio Cilione (difeso dagli avvocati Antonio Cordova, Rosa Maria Messina ed Emanuele Genovese), che in primo grado aveva rimediato 3 anni e 8 mesi. Nel corso della indagini il pm Luca Miceli aveva individuato due gruppi distinti che, all'occorrenza si sarebbero uniti o mescolati: personaggi principali sarebbero il 55enne Antonino Scappatura, che sceglierà di essere giudicato con il rito ordinario, e il 35enne Cristoforo Alati Adorno, detto Cris (nella foto). Questi è considerato il promotore della banda: il 35enne opterà per la latitanza a Santo Domingo, venendo arrestato diversi mesi dopo dalla Polizia al confine tra Italia e Francia. La banda di rapinatori avrebbe svaligiato la gioielleria Versace, sul corso Garibaldi a Reggio Calabria e la gioielleria Nicosia, di Milazzo, in provincia di Messina. Secondo l'accusa, il gruppo si sarebbe reso responsabile anche della rapina all'agenzia della Bnl di Reggio Calabria: in occasione della colpo alla banca gli agenti, grazie alle intercettazioni, erano sul posto ed arrestarono in flagranza quattro componenti la banda.