di Paolo Ficara - Dollari freschi. Lillo Foti ha preso il volo, destinazione Australia. L'intenzione è quella di concretizzare l'ingresso di un nuovo socio all'interno della Reggina, mossa decisiva per le prossime scadenze (Agenzia delle Entrate, iscrizione al prossimo campionato, si spera anche stipendi). Una forte iniezione di liquidità, tale da evitare il rischio fallimento e mantenere così viva l'ipotesi di un ripescaggio, in caso di disgrazie altrui, se sul campo si dovesse retrocedere in Serie D.
Anche con l'ingresso di questo nuovo, misterioso e danaroso socio, Foti rimarebbe nella stanza dei bottoni.
Nell'immediato, è normale che chiunque sarebbe entusiasta alla sola idea di un investitore pronto a salvare la Reggina. Nell'ultimo decennio, realtà più grosse come Bari, Bologna, e la stessa Roma prima dell'avvento di James Pallotta, hanno visto avvicinarsi imprenditori o faccendieri d'altri continenti, presentatisi con tanto di sciarpa al collo solo per farsi pubblicità e poi sparire. C'è stata poi gente più concreta, come appunto Pallotta oppure Thohir nell'Inter, che le società le hanno acquistate davvero dopo mesi di voci. Questo della Reggina è probabilmente il primo caso, in cui il magnate interessato non ha ritenuto opportuno uscire allo scoperto.
Il mondo del calcio offre grande visibilità a chi ci si tuffa dentro, ma forse bisognerà attendere la nomina nel consiglio d'amministrazione per conoscere l'identità del munifico ma fin qui sconosciuto industriale australiano di origine calabrese. O di un suo legale rappresentante. Chiedersi come mai Foti si rivolga a lui dopo aver fatto il giro delle sette chiese, è legittimo. Ma lo è soprattutto chiedersi quali interessi possano spingere qualsivoglia imprenditore piccolo, medio o grande che sia, dal tabaccaio di Brancaleone al banchiere di Hong Kong, a coprire con cifre sostanziose (minimo 1 milione, se sono in dollari australiani anziché in euro è ancora meglio) le imminenti scadenze di una società piena di debiti e con la squadra ultima in Lega Pro.
Ma ribadiamo un aspetto importante. Lillo Foti si sta recando in Australia non per chiudere il proprio ciclo, bensì per tenerlo aperto e rilanciarlo. La liquidità che probabilmente otterrà dal suo interlocutore, servirà a superare il momento critico di una società oberata da debiti e scadenze, e che perderebbe il professionismo se non avesse la possibilità di restare in piedi in attesa o della salvezza sul campo o di un ripescaggio. La causa scatenante dei difetti gestionali degli ultimi anni, cioè lui stesso, non verrebbe rimossa.
Intanto c'è una squadra ormai pronta ad affrontare il Benevento, seconda forza del campionato. La Reggina rifinirà la propria preparazione venerdì mattina, prima di mettersi in viaggio per la Campania. Da qui a domani sera dovrebbero arrivare altri verdetti della giustizia sportiva, si spera più che altro per le dirette concorrenti. Felicitazioni al difensore amaranto Gaetano Ungaro ed alla consorte Fabrizia Foti, diventati genitori in mattinata.