Antonino Leo riconfermato presidente regionale del Forum delle Associazioni Familiari della Calabria

Antonino Leo, presidente uscente del Forum delle associazioni familiari della Calabria, è stato riconfermato per acclamazione alla guida dell'organizzazione al termine dell'assemblea regionale convocata a Lamezia Nicastro nei giorni scorsi, per procedere al rinnovo delle cariche sociali per il triennio 2015-2017. Il Forum della Calabria riunisce 25 diverse sigle di area cattolica che operano a favore della famiglia, e si caratterizza per la realizzazione di attività a sostegno della famiglia soprattutto in ambito politico e sociale. Il nuovo consiglio regionale è così composto: Presidente Antonino Leo (in rappresentanza del movimento "Vivere In"di Crotone), Segretario Tesoriere, Carlo Bernardo (Forum Catanzaro Lamezia); Consiglieri: Anna Rotundo (MCL), Gianluca Vumbaca (Famiglie Nuove), Achille Cilea (Sidef), Marco Piccolo (Forum Cosenza), Manuel Massara (Movimento per la Vita).

Definito appassionante ma faticoso, il lavoro di rilancio dei forum Provinciali, nella relazione svolta durante l'Assemblea, Antonino Leo ha sottolineato che "la diversità delle diverse associazioni partecipanti è una risorsa preziosa che aiuta il nostro compito di rappresentanza anche politica e sociale, che si fonda sul rispetto e la valorizzazione delle singole specificità che, a loro volta, lo riempiono di contenuti ed iniziative". Quindi, ha ribadito che scopo del forum è "la tutela e la promozione della famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna, aperta alla procreazione in modo da garantire ai figli una tutela che per sua natura non esiste nella convivenza". Tracciando il bilancio di tre anni di attività, il presidente Leo ha definito "importante il dialogo costruito con la Conferenza Episcopale Calabra, che ha consentito di avviare un rapporto di collaborazione, nel rispetto reciproco dei ruoli, con il mondo della pastorale familiare, nella cui Commissione regionale il Forum è presente con un proprio rappresentante".

"Il rapporto con la politica invece non è stato altrettanto proficuo" ha dichiarato Leo. "La famiglia non gode della giusta attenzione da parte della politica. La giunta regionale negli ultimi due anni, eccettuata l'adozione di pochi provvedimenti dettati dal sostegno di particolari criticità (disabili, anziani, sostegni alle famiglie in difficoltà economica),non ha saputo effettuare un vero progetto politico programmatico. Mentre, invece, riteniamo che la tutela e la promozione dell'istituto familiare in questo momento storico è quanto mai urgente, purché sia programmata e non occasionale. Osserviamo che non c'è la voglia di schierarsi in favore dei valori che caratterizzano la famiglia fondata sul matrimonio, perché il mondo politico non vuole esporsi a discapito di altri gruppi che sono contro la famiglia per come la intendiamo noi".

Antonino Leo ha ricordato infine, che l'organizzazione regionale sta sviluppando un ciclo di incontri sulla famiglia, dalla genitorialità alla vita di coppia; ha attivato una collaborazione con La Manif por Tous di Reggio Calabria; ed è impegnata in due progetti lanciati dal Forum nazionale "consentendo alla nostra Regione di "esserci" e di poter far sentire la sua voce in Italia". Si tratta del progetto FAIR (reti di solidarietà familiare nel l'educazione dei figli) partito con 4 gruppi famiglia con figli adolescenti (Cosenza, Crotone, Lamezia, Reggio Calabria), e il progetto INTEGRA (famiglie in azione per integrazione interculturale).

Ampio e approfondito è stato il successivo dibattito, da cui sono emerse interessanti proposte e azioni.

Achille Cilea (SIDEF) ha ricordato che il Forum di Reggio Calabria insieme ad altre associazioni, in questi giorni ha attivato "una serie di iniziative in quanto il Comune sta facendo passare in modo illegittimo l'avvio del registro unioni civili". Quindi, facendo eco alle parole di Papa Francesco durante il viaggio a Manila, ha affermato che esse "denunciano come la cultura odierna spacci per ovvietà principi che non sono assolutamente ovvi, ma rappresentano una dittatura culturale che è facilmente smontabile con l'uso della ragione". "Viviamo una guerra non dichiarata – ha affermato Cilea –. Siamo passati silenziosamente dalla lotta tra le classi alla lotta tra i sessi. Inoltre, siamo costretti a registrare il fatto che un ente dello Stato come l'UNAR, con la scusa della lotta al bullismo/omofobia, predica la teoria Gender anche con opuscoli nelle scuole". L'esponente reggino ha perciò proposto che "anche il Forum che rappresenta 3 milioni di famiglie, possa partecipare ai lavori dell'UNAR ed in particolare alla riscrittura di quegli opuscoli".

Dopo aver dato atto del fruttuoso lavoro di riorganizzazione del Forum da parte di Leo, anche la delegata dell'Associazione Genitori – AGE - Cettina Strangis ritiene che "la famiglia è sotto attacco". "Difatti – ha dichiarato - anche noi dell'Age abbiamo deciso negli ultimi anni di sospendere il nostro lavoro educativo sul rapporto genitori-figli per difendere la famiglia nella sua identità".

Per Vincenzo Massara (MCL) "siamo chiamati ad un lavoro con la politica, anzitutto ad attivare la Legge Regionale sulla Famiglia, e poi ad essere presenti anche in modo consultivo ai tavoli che ci riguardano, e appoggiare con energia il progetto di legge del comitato "Sì alla Famiglia" che valorizzi istituti giuridici già presenti a favore delle coppie di fatto, adeguandoli su taluni diritti, ad esempio sull'assistenza ospedaliera, ecc.". Della necessità di "un cambio di passo" nelle politiche sociali a sostegno della famiglia ha parlato Antonio Paese (ACLI) che ha auspicato la formazione di un "Governo Ombra" regionale per avanzare proposte costruttive che mettano al centro la famiglia su tutti i temi dall'economia al turismo, che affliggono pesantemente la nostra regione". L'invito a proseguire attivamente nelle iniziative volte a " ri-educare" l'opinione pubblica sull'importanza e il ruolo della famiglia faceva da sfondo agli argomenti esposti da Claudia Marchese del Centro Italiano Femminile, e Aldo Riso dell'AIART, diramazione dell'Azione Cattolica nazionale che si occupa fin dalla nascita della TV dell'educazione alla fruizione dei media.