Al Questore di Macerata Antonio Pignataro, scelto dal Capo della Polizia Franco Gabrielli per l'"emergenza Macerata", ennesimo premio per aver dato una immagine di uno "Stato che c'e' e si vede". Il 27 giugno, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma, l'Associazione Brutium celebrera' la sua 53/a Festa dei Calabresi nel mondo. Verranno conferite le Medaglie d'Oro Calabria2019 a "personalita' calabresi che hanno onorato la loro terra d'origine con la loro vita e con le loro opere e la loro professionalita'", e che li ha portati a lasciare la propria terra per realizzare in tutto il mondo il proprio lavoro. Tra i premiati, il questore Pignataro che si e' distinto per gli "eccezionali risultati conseguiti dalle Forze di Polizia nella Provincia di Macerata, mostrando l'immagine di uno Stato che c'e' e si vede". Scelto dal capo della polizia come Questore di Macerata, dopo i cruenti fatti che avevano colpito la citta' con l'omicidio e smembramento della 18enne Pamela Mastropietro e il raid di Luca Traini contro migranti "che avevano minato la percezione di sicurezza e creato sfiducia da parte dei cittadini nelle istituzioni, - si legge in una nota - il Questore Pignataro non solo ha saputo conquistarsi la fiducia del tessuto sociale della provincia di Macerata aumentando la percezione di sicurezza , procedendo all'arresto e liberando la citta' da spacciatori nigeriani, che si erano letteralmente appropriati di intere aree pubbliche diventate zone franche e restituendole alla citta', ma ha continuato la sua opera contrastando ogni forma di illegalita'". L'associazione ricorda anche la lotta alla ludopatia, "la chiusura di discoteche senza autorizzazione o che permettevano l'ingresso di un numero di persone superiore al doppio di quello consentito e nelle quali si verificavano spaccio di droga e la chiusura di sale da gioco o scommesse, ritrovo di pregiudicati o frequentate da minori, rigetto di istanze di apertura di nuove sale gioco in quanto vicine a luoghi sensibili". Pignataro, ricorda ancora, ha disposto la "chiusura di molteplici negozi di canapa legale al fine di difendere le giovani generazioni, che ha indotto la Cassazione a riunirsi in sezioni riunite per emettere la sentenza del 30 maggio 2019". Dal giugno 2018, il questore e' bersaglio di "minacce e scritte offensive in tutta la regione Marche".
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