Arresti per usura a Vibo, il Gip: "Collusioni tra Questura e istituti di vigilanza"

polizianew"Dalle dichiarazioni di Pietro Di Costa e dai riscontri acquisiti emerge uno spaccato inquietante sui rapporti tra la Questura di Vibo e taluni istituti di vigilanza".Lo si legge nell'ordinanza del Gip notificata oggi dalla Squadra Mobile di Catanzaro e che mira a far luce pure sul settore degli istituti di vigilanza del Vibonese.
Settore che, per Dda e gip, appare "permeabile all'influenza delle organizzazioni mafiose, risultando evidente che queste, attraverso i titolari degli istituti di vigilanza, intrecciano addirittura rapporti con le istituzioni".
Per il gip, a Vibo vi sarebbero diversi "istituti di vigilanza legati alla 'ndrangheta", alcuni dei quali "collusi con gli apparati istituzionali che, per quanto concerne Di Costa, si era tradotto in un abnorme incremento dei controlli da parte della Questura di Vibo". In tale contesto, agli arresti domiciliari è finito il sovrintendente della polizia, Stefano Mercadante della Questura di Vibo, addetto alla sorveglianza sugli istituti di vigilanza privati. Il poliziotto sarebbe stato pagato nel 2011 da Michele Purita (finito ai domiciliari) per omettere i controlli nel suo istituto di vigilanza. I rapporti illeciti fra i due, secondo il gip, sarebbero stati "noti alla struttura dei funzionari della Questura di Vibo, per come si evince da un'intercettazione telefonica" fra due alti dirigenti
della stessa Questura.