Coronavirus, la soddisfazione del Comitato "Chiedo per i bambini" per screening a 4mila studenti di Vibo Valentia

Avrebbe dovuto unire covid 19, avrebbe dovuto unire le forze buone della società civile, per affrontare insieme il virus, imparare a convivere con la pandemia che ci accompagnerà per prossimi mesi, ad essere fortunati.

E, invece, scontri e dibattiti continui. Come nel caso del rientro a scuola in sicurezza, diventata una battaglia portata nelle aule dei tribunali. Dal Tar al Consiglio di Stato, all'unanimità, i decreti cautelari invitano l'intera comunità educante a svolgere ciò che era indicato nel piano scuola 2020/2021 che prefigurava come obiettivo finale quello di fornire unitarietà di visione ad un progetto organizzativo, pedagogico e didattico, legato anche alle specificità e alle opportunità territoriali.

Già al rientro a scuola a settembre si erano raggiunti gli standard richiesti: distanziamento, igiene delle mani, aerazione dei locali, organizzazione in ingresso e in uscita. A ciò si doveva aggiungere il raccordo tra istituti scolastici e dipartimenti di prevenzione delle Asp locali, per assicurare la presenza di un referente medico nei plessi.

Resta inteso che la capacità di controllo e risposta dei servizi sanitari della sanità pubblica territoriale e ospedaliera diventa indispensabile per il monitoraggio del territorio e il contrasto alla diffusione dell'epidemia, nel contesto di una responsabilità condivisa e collettiva.

Questo è il principio che fissa inequivocabilmente il decreto cautelare del Consiglio di Stato che ha bocciato il ricorso presentato dalla Regione Calabria la cui "ordinanza più restrittiva avrebbe dovuto tenere conto di dati scientifici che avrebbero dovuto evidenziare il collegamento tra focolai attivi sul territorio e l'impatto sull'attività scolastica in presenza".

Intanto, continua la diaspora di decisioni tra Governo e Regione e le partite politiche giocate su un territorio così delicato che sicuramente non fanno bene alla Scuola e al tessuto sociale sempre più lacerato.

Il comitato "Chiedo per i bambini" rinnova l'impegno assunto con la scuola scritto nel patto di corresponsabilità e accoglie con grande soddisfazione la convenzione tra il comune di Vibo Valentia, le scuole e i laboratori privati per lo screening di 4mila studenti, poichè riprende una delle iniziative già avviate dal comitato per il rientro in sicurezza.

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Seguiranno altre iniziative attraverso i nostri staff di legali, educatori e psicologi, finalizzate a perseguire l'esigenza sociale di riapertura delle scuole in presenza e a non dimenticare mai di applicare e garantire i diritti costituzionalmente garantiti dall'art 34 della nostra Costituzione, anche di fronte ad un rischio alto, allo stato non completamente azzerrabile, ma che si può e si deve affrontare insieme". Lo afferma una nota del Il Comitato "Chiedo per i bambini".