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Scopelliti a Reggina Talk: “Operazione contro Nick Scali guidata da altri gruppi imprenditoriali”

Prima di toccare l’argomento relativo ai contatti passati con Rocco Commisso, cui venne proposta la Reggina prima che comprasse la Fiorentina, il presidente Giuseppe Scopelliti si è lasciato andare durante Reggina Talk ad una notevole reprimenda verso la classe politica cittadina. Toccando, in particolare, un passaggio del 2015: quello degli australiani capitanati da Nick Scali, e della trattativa sfumata per salvare la Reggina Calcio di Lillo Foti in Serie C.

“C’è una classe dirigente impreparata, inadeguata ed insignificante. Chi amministra la città ha il compito, e mi rifaccio all’esperienza del sindaco Mallamo, di riuscire a trovare uomini come Lillo Foti e quel gruppo di imprenditori reggini che vennero coinvolti nel progetto Reggina Calcio – ha inizialmente dichiarato Scopelliti, circa le vicende di settembre 2023 –  Qui non c’è stata alcuna iniziativa. E se c’è stata, si è rivelata inadeguata. Non era difficile mettere insieme dieci o quindici imprenditori della provincia. Il gruppo Ballarino è sceso in campo, facendo la propria proposta. Il presidente della Scafatese fattura oltre 300 milioni l’anno. Il gruppo Ballarino, molto meno”.

Poi l’ex Governatore apre l’argomento Nick Scali: “Ho seguito in prima persona l’operazione per portare Nick Scali alla Reggina. Il presidente Foti andò in Australia. Incontrò dodici o quindici imprenditori calabresi, quasi tutti reggini. Erano pronti a mettere subito 10 milioni di euro, più altri 30 milioni nei tre anni successivi. Quella azione, con il coinvolgimento di Nick Scali, venne paragonata al Manenti del Parma. Ci fu un’azione di delegittimazione da parte della stampa. Ed il gruppo Scali disse: grazie, siete stati molto gentili, ma tenetevi la Reggina. Perché se dobbiamo mettere i soldi ed essere insultati, solo a Reggio Calabria accade”.

A distanza di nove anni, Scopelliti non manda giù l’epilogo della trattativa con gli australiani: “Sono convinto che quell’operazione contro Nick Scali, fu guidata da altri gruppi imprenditoriali che hanno sempre visto la Reggina con un interesse diverso. Cioè di prenderla per fare business. Per me la Reggina è un patrimonio della città, che va promosso. Poi se qualcuno riesce a farci business, è un fattore successivo. La filosofia del calcio moderno contempla le due cose, ma servono personalità di spicco”.

Inevitabile anche un commento sulla recente asta per il marchio della Reggina: “L’amministrazione comunale affidò la Reggina al gruppo Ballarino. A distanza di meno di un anno, il sindaco propone di prendersi il marchio in contrapposizione a Ballarino. Ma di cosa stiamo parlando? Contrapporsi al gruppo che hanno scelto loro? Siamo all’anno zero, è lo specchio della città. L’inadeguatezza fatta all’ennesima potenza. Oggi si registrano situazioni imbarazzanti. La città lo accetta, non si ribella. Nessuno mi venga a dire che la gente si sia assuefatta. Non ci credo. Credo ad altre cose. E la Reggina è lo specchio di ciò che oggi è la città”.

p.f.

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