“Io penso che un uomo senza utopia, senza sogno, senza ideali, vale a dire senza passioni e senza slanci sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente di istinto e di raziocinio, una specie di cinghiale laureato in matematica pura” - Fabrizio De Andrè
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Reggina: il 13 giugno è il giorno giusto per scrivere la storia

Adesso che anche il Palermo è in Serie B, dopo aver piegato il Padova ai playoff, il quadro è completo. Il campionato cadetto sarà molto simile a quello di 23 anni fa. E non solo perché è l’unico ad essere rimasto invariato, riguardo al numero di squadre. La presenza di città prestigiose e società solide e blasonate, dal Bari al Cagliari, dal Brescia al Parma passando per il Genoa, unitamente a realtà extraricche come Como, Modena e Pisa. I rosanero, ultimi arrivati, sono in predicato di finire nelle mani dello sceicco Mansour.

Il parallelo con quella Serie B 1998-99, che vide Verona, Torino, Reggina e Lecce classificarsi ai primi quattro posti, salendo in A e lasciando alle spalle Pescara, Atalanta, Napoli, Brescia e Genoa, è subitaneo. Certo, vogliamo dare per scontato che tutte le aventi diritto, si presentino ai nastri di partenza.

Nel caso della Reggina, su questa testata giornalistica avevamo evidenziato già due ore dopo la notizia dell’arresto di Luca Gallo, l’estrema necessità di reperire una nuova proprietà in tempi ristretti. Per garantirne l’iscrizione al prossimo campionato. Laddove lo scoglio principale, in ottica federale, era rappresentato da quelle famose mensilità di Irpef ed Inps non versate entro lo scorso 16 febbraio e già costate due punti di handicap.

La rateizzazione di quelle mensilità è stata concessa a tutti i club professionistici che ne hanno fatto richiesta. Normale che l’Agenzia delle Entrate voglia guardare in faccia il proprietario, sapere chi è e cosa fa nella vita, prima di mettere nero su bianco. Un giorno, se ne avremo voglia, lo spiegheremo a chi ha dimostrato di non capirci granché del mondo del calcio e non solo.

Sempre qui abbiamo evidenziato da subito come il tempo fosse tiranno.

Il 13 giugno del 1999, vincendo in un “Delle Alpi” di Torino gremito di cuori amaranto grazie alle reti di Ciccio Cozza e Tonino Martino (buon compleanno), la Reggina scriveva la pagina più importante della propria storia. Toccando quella vetta mantenuta per un decennio. Un’aria rarefatta che ha intontito la città, vogliosa di tornare in cima ma ormai convinta che si possa scalare la roccia in abito da sera.

Per farla breve e senza andare dietro ai depistaggi del weekend: Felice Saladini, attuale presidente del Lamezia in Serie D, è come il pilota in testa al Gran Premio all’ultima curva. Tutto ciò, fino a domenica sera. Oggi è lunedì, bisogna tagliare il traguardo. Potrebbe essere il Saladay. O comunque, la prima storica occasione in cui la Reggina cambia proprietà in Serie B. Perché si sa, da queste parti, il 13 giugno c’è voglia di entrare nella storia.

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