Dehors in via Marina a Reggio Calabria, il ristorante Chapeau risponde al Comune: "No motivi finanziari, convinti che il progetto avrebbe danneggiato la città”

chapeauFacendo seguito alle pretestuose quanto infondate argomentazioni sollevate dall'Amministrazione Comunale, a mezzo stampa, in merito alla chiusura del nostro Chapeau, corre l'obbligo fare alcune precisazioni.

La proprietà del risto-bar Chapeau definisce "pretestuose" e "infondate" le argomentazioni dell'Amministrazione Comunale di Reggio Calabria sulla questione dehors: "Sebbene volesse essere, da parte nostra, una "Protesta Silenziosa", Dignitosa e soprattutto Civile, ci ritroviamo, nostro malgrado, costretti a rispondere alle "Polemiche" così definite dall'Amministrazione Comunale o da chi per essa, ascrivibili esclusivamente alla stessa ed ai soggetti "Male Informati" della quale, purtroppo, è affollata".

Chapeau ammette la circostanza che l'Azienda sia stata edotta del "Progetto Comunale" riguardante l'isola pedonale e della consequenziale installazione dei dehors: "Tale coinvolgimento, però, che ci ha travolti in un vortice, è stato dettato dal fatto che Chapeau è una delle attività commerciali sita sulla Via Marina alta di Reggio di Calabria, alla quale necessariamente l'Amministrazione comunale ha dovuto comunicare, anche se non direttamente bensì attraverso uno degli altri esercenti di altra attività commerciale sita sulla stessa via marina alta, l'iniziativa del suindicato Progetto. Vi è un dato certo! nessuna proposta e' stata sottoscritta dall'A.U. e/o da alcuno dei soci del nostro Chapeau".

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Il nodo è quello dei costi: "L'unico colloquio con l'arch. Federico è stato caratterizzato prettamente su questioni tecniche e non economiche (non avremmo di certo potuto ottenere delle risposte esaustive), riguardante i parcheggi, la viabilità la sicurezza riferita al transito dei mezzi di soccorso tutti, struttura dei dehors (nello specifico le caratteristiche tecniche dei materiali usati e degli arredi che secondo il nostro parere non giustificavano la spesa necessaria che ogni sottoscrittore, coattivamente, avrebbe dovuto sostenere)".

Da qui la decisione: "Il mancato riscontro agli interrogativi e perplessità di cui sopra e il risultato dei calcoli economico-finanziari da noi effettuati, ha fatto maturare in noi la convinzione che nessuna utilità avrebbe portato un "Progetto" di questo tipo ma al contrario avrebbe soltanto danneggiato l'intera città e, se questa lungimiranza avesse colpito anche i titolari delle altre attività commerciali o, semplicemente la stessa Amministrazione Comunale che di scelte sbagliate oramai ne fa capo, non staremmo qui a parlarne! Nessun motivo finanziario, pertanto, è legato alla mancata partecipazione da parte nostra a questa "folle iniziativa"; noi che – preme rammentare all'Amministrazione Comunale – siamo stati gli unici, negli anni scorsi, a non subire il sequestro del gazebo sulla Via Marina proprio perché abbiamo rispettato i "Progetti" a cui abbiamo fatto capo, ma soprattutto perché, abbiamo regolarmente adempiuto ai nostri doveri, investendo il nostro denaro su iniziative fruttuose ed intelligenti".

"Ed è proprio tale diligenza, correttezza e buona fede che rende "le incapacità" decisionali della nostra Amministrazione Comunale, inaccettabili!

Nessuna condivisione, pertanto, a questo "fallimentare progetto" vi è stata da parte nostra, restando sempre coerenti con i Nostri ideali e desiderosi esclusivamente di contribuire, seppur rimanendo Controcorrente, alla rinascita di Reggio di Calabria" conclude la nota di Chapeau.