Reggio, via libera alla mozione per il sostegno all'occupazione femminile. Martino (Pd): "Risorse recovery occasione per promuovere parità e inclusione"

martino-angelaLa consigliera comunale del Partito Democratico, Angela Martino, è la prima firmataria di una mozione «tesa ad affermare l'equità delle misure a sostegno del lavoro nelle priorità del Recovery fund e, quindi, il miglioramento dell'indice di occupazione femminile nel Comune di Reggio Calabria». Il documento, approvato dalla Commissione comunale per i Diritti umani, le Relazioni internazionali e l'immigrazione, presieduta da Lucia Nucera, punta alla costituzione di un tavolo permanente per le Politiche di genere che «svolga attività di condivisione, riflessione e confronto sulle azioni positive territoriali e sulle tematiche che impattano sulla dimensione di genere a livello comunale».

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«Un tavolo – ha spiegato Martino - composto da rappresentanti dell'associazionismo, delle imprese e delle professioni, dei sindacati, delle Università e dei Garanti, al fine di investire sulla presenza femminile nel mondo del lavoro e portare avanti una battaglia di civiltà che dia la misura dell'emancipazione sociale e culturale di una comunità capace di valorizzare qualità individuali e differenze di genere».

Il testo, infatti, nasce dagli sviluppi della crisi economica innescata dal Covid «in cui, ad un restringimento del mercato, corrisponde un aumento del divario di genere». Per questo motivo, la consigliera comunale Democrat prende spunto anche dal rapporto del segretario generale dell'Onu, dedicato proprio all'impatto del Coronavirus sulle donne, che «individua cinque ambiti in cui la pandemia avrà ricadute specifiche sulle donne "per il semplice fatto di essere donne", ovvero l'ambito economico e occupazionale, la salute, il lavoro di cura non retribuito, la violenza di genere e i contesti di fragilità, conflitto o altre emergenze». Dati acclarati da recenti studi dell'Istat che sottolineano «il prezzo altissimo pagato dalle donne nella crisi pandemica con l'acuirsi dello "storico" deficit in termini di disoccupazione, precarietà, bassa remunerazione, mancanza di sicurezze e sostegni, con il rischio correlato di irreversibilità e dunque di uno strutturale arretramento femminile».

«L'ultima rilevazione di gennaio scorso – ha aggiunto - evidenzia che i lavoratori scendono di 101 mila unità e, di questi, 99.000 sono donne e 2.000 uomini, facendo emergere un crollo occupazionale quasi solo femminile». In questo contesto, purtroppo, non si distingue Reggio Calabria «con un tasso di occupazione femminile del 30%, di circa 35 punti percentuale inferiore alla media europea e di 20 punti percentuale inferiore alla media italiana, quindi un già basso livello di donne in autonomia occupazionale ed economica. Qui, del totale dei posti di lavoro persi nella crisi, il 60% era occupato da donne»

«Istat – ha continuato la consigliera comunale - comunica, inoltre, che a livello nazionale poco meno del 50% delle madri ha una occupazione e che poco più dell'80% dei padri è nella stessa condizione, registrando una differenza di 30 punti percentuali. L'Italia è, comunque, il Paese con la più alta disoccupazione femminile giovanile d'Europa».

A tal proposito, Lucia Nucera ha aggiunto una considerazione sul "Gender Pay Gap", ovvero la disparità di trattamento retributivo tra uomini e donne a parità di mansioni, ruolo professionale e settore d'impiego che «rischia di aumentare il divario economico, già ora concretizzato in retribuzioni superiori per gli uomini nel 77,8% dei casi, trasversalmente a tutti i settori professionali».

Facendo riferimento ai prossimi finanziamenti inseriti nel Recovery fund, la consigliera Angela Martino ha sottolineato, poi, come «le risorse per la parità e l'inclusione ammontano a 17,1 miliardi, una cifra di grande rilevanza di molto maggiore agli impegni degli ultimi anni a favore delle donne. Così, le future politiche di genere devono contribuire a realizzare obiettivi competitivi da rafforzare con la concertazione di strumenti innovativi e fortemente connessi alle necessità emergenti e inedite delle donne e delle famiglie».

Sul punto, in precedenza, è intervenuta anche Pina Picerno, membro della Commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere al Parlamento europeo, sottolineando come «tutti i livelli istituzionali debbano insistere per il raggiungimento dell'obiettivo del 50%», fulcro della "Mozione Martino" e, al tempo stesso, ha assicurato il proprio contributo per «qualsiasi azione voglia intraprendere l'amministrazione comunale».

La mozione, oltre ad impegnare l'amministrazione comunale ad istituire un tavolo permanente specifico, «richiede la presenza paritaria dei generi in ogni task force messa a punto per contrastare gli effetti della pandemia ad ogni livello istituzionale».

«Questa iniziativa – ha concluso la consigliera Angela Martino - rientra in un piano complessivo di attenzione nei riguardi delle politiche di genere. L'amministrazione, infatti, ha istituzionalizzato il bilancio di genere che è la naturale prosecuzione di un percorso teso ad annientare disparità e disuguaglianze e che, con questo documento, vuole affermare principi non più negoziabili».