Reggio: il carcere di Arghillà da oltre due settimane senza medici durante la notte

reggio carcere arghilladi Claudio Cordova - La nota porta la data del 5 luglio scorso. A firmarla, il dottor Luciano Lucania, il referente sanitario e coordinatore aziendale dell'Asp di Reggio Calabria presso l'Istituto Penitenziario di Arghillà. Con la situazione che, in diverse carceri italiane è esplosiva e con il Covid-19 che ancora morde con pericolosità, nel carcere di Arghillà che ospita oltre 250 detenuti, da oltre due settimane non ci sono medici nel corso del servizio notturno.

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Il dott. Lucania ha inviato la nota al Direttore dell'Istituto Penitenziario di Arghillà e, per conoscenza, al commissario straordinario dell'Asp di Reggio Calabria, Gianluigi Scaffidi. Nel silenzio generale, almeno pubblico, anche delle varie figure istituzionali che dovrebbero tutelare le persone ristrette, la nota che porta il numero di protocollo n. 388 del 2021 è stata quindi recepita.

"Le dimissioni di alcuni sanitari – scritto nel testo firmato da Lucania – non hanno trovato temporaneamente copertura in relazione all'attivazione di servizi quali USCA ed al corrente concorso nazionale con l'ammissione alle scuole di specializzazione". Da qui, dunque, quella che nell'oggetto della nota viene definita "temporanea rimodulazione servizio sanitario". Pertanto "a far data 6-7-2021 e sino al termine della situazione attuale, per la cui risoluzione è impegnato il Servizio Continuità Assistenziale dell'Ufficio G.R.U. il servizio di guardia attiva sarà distribuito su h/12 (8-20), mentre il servizio notturno sarà garantito da due unità infermieristiche in presenza".

In parole povere: solo due infermieri nel turno di notte a gestire la situazione sanitaria di Arghillà. Fino a quando? Questo è un mistero: "Il servizio sarà ripristinato appena ottenuta la disponibilità di personale medico per la sede di Reggio Calabria – Arghillà".