Ddl Zan, l'associazione 'Insieme per l'integrazione' ascoltata in Commissione pari opportunità di Reggio Calabria

Nella giornata odierna, l'Associazione di Volontariato "Insieme per l'integrazione" di Reggio Calabria ha partecipato al dibattito sul Disegno di Legge Zan, tenutosi durante l'Ottava Commissione Pari Opportunità.

--banner--

"L'Associazione, - legge in una nota - che si fonda sui principi e i valori cristiani e che si occupa del benessere degli emarginati della società compresi i disabili e le loro famiglie, ha potuto esprimere il proprio pensiero rispetto alla proposta di legge Zan. L'Associazione ritiene il DdL Zan inutile in quanto già la Costituzione Italiana all'art.3 sancisce che "tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, razza, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali". Le persone omosessuali e transessuali sono già giustamente tutelate dalla violenze e da altri atti lesivi, al pari di qualsiasi altro cittadino; prevedere aggravanti o reati speciali di carattere omotransfobico rischia di trasformare le persone omosessuali e transessuali in una sorta di "categoria protetta e privilegiata" in violazione del principio di uguaglianza (art. 3 Cost.);

Inoltre la legge, così com'è stata proposta, a nostro avviso lede la libertà di opinione e, nonostante l'art.4 del DDL ZAN venga spesso citato come garante di questa libertà, in realtà esso appare controverso e molto generico. Citiamo testualmente: "Ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti. E evidente dunque che senza una definizione chiara degli atti che istigherebbero all'odio e/o alla violenza a carattere omotransfobico , la legge risulta generica e a libera interpretazione del giudice e del magistrato con il rischio di incorrere nel reato di opinione .

Per quanto attiene l'estensione della legge ai soggetti diversamente abili, abbiamo ragione di credere che si tratti solo di un estensione con finalità meramente politiche e ideologiche , ciò si evince dalla legge stessa che prevede l'istituzione della giornata solo contro l'omofobia da introdurre nelle scuole escludendo i disabili.

Per finire riteniamo che, dalla rilevazione di dati statistici nazionali, non risulta esserci in Italia una "emergenza omotransfobia", né una diffusione allarmante di violenze o discriminazioni omotransfobiche che consentirebbe una deroga al richiamato principio di uguaglianza. Infatti, le più ampie ricerche della Fundamental Rights Agency dell'Unione Europea (2014, 2020) collocano l'Italia tra i paesi più sicuri d'Europa per quanto riguarda concreti episodi di violenza, minaccia e discriminazione, così come dai dati ufficiali dell'OSCE, dell'OSCAD e dell'UNAR emerge che non vi è una diffusione allarmante di illeciti omotransfobici.

La vera emergenza - conclude la nota - sono le milioni di famiglie dei disabili lasciate isolate, abbandonate dalle istituzioni che vedono solo in noi volontari uno spiraglio di luce e speranza.

Per tutto questo diciamo no alla legge Zan".