Ddl Zan: il presidente di "Giovani In azione" audito in Commissione pari opportunità del Comune di Reggio Calabria

"In data odierna, - si legge in una nota - Domenico Catalano, quale presidente dell'associazione "Giovani in Azione", dedita alle attività di volontariato mediante il servizio per la comunità e fondata sull'etica cristiana, è stato audito in Commissione Pari Opportunità del Comune di Reggio Calabria, a proposito del Disegno di Legge Zan.

Nel suo intervento, - prosegue la nota - Catalano ha introdotto le origini degli studi di genere, sottolineando come - in principio - il pluralismo delle idee sia vincolato da una singola corrente culturale. Di seguito, sono state esposte le contraddizioni di una legge che, formalmente, promette il rafforzamento del criterio di uguaglianza sociale ma, in sostanza, amplifica il divario inscenando una ghettizzazione di orwelliana memoria, in cui alcuni cittadini risultano "più uguali degli altri".

Sono stati, oltretutto, menzionati esempi fattuali volti a testimoniare il supporto dell'opinione pubblica a favore della comunità arcobaleno e la sovrastimata vulnerabilità di quest'ultima, anche a fronte di ingenti aiuti economici e mediatici per i quali corrispondono maggiori iniziative di tutela e sensibilizzazione rispetto a circostanze di simile o maggiore gravità.

La concorrenza morale sul tema della discriminazione riaffiora nelle due sentenze emesse negli Stati Uniti d'America - laddove si offre uno sguardo del futuro - riguardo due roghi di bandiere: nel primo caso, un soggetto è stato condonato dopo aver bruciato la bandiera nazionale, poiché l'organo giudiziario ha considerato l'atto un'iniziativa di libera manifestazione del pensiero; diversamente, un secondo soggetto, per l'identico gesto ai danni di una bandiera del movimento lgbt, ha subito una condanna. Desta preoccupazione, infatti, la scure dell'aggravante, comparata al riduzionismo del vilipendio di un simbolo nazionale, in difesa di un altro simbolo che rappresenta, oltre l'attivismo sociopolitico, un'influente corporazione.

Alla luce dei contenuti, dunque, si ritiene il DDL Zan-Scalfarotto una minaccia concreta per la stabilità del tessuto sociale italiano, per l'accentuazione delle divergenze indotta e la marcata componente ideologica sui requisiti dialogici".

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