Reggio: Festa della mamma in Hospice tra testimonianze ed emozioni

Non è stato difficile festeggiare la mamma anche in piena pandemia e raggiungere tutte le mamme sul social più popolare, quello di Facebook, E' accaduto domenica 9 maggio alle ore 16:00, sulla pagina ufficiale Facebook dell'Hospice Via delle Stelle, grazie allo "SpazioCultura ... la cultura che cura: Cuore di mamma", moderato da Cristina Caridi (Referente dello SpazioMusicale dell'Hospice reggino).

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... "Sarà difficile" ... proprio così recita la canzone cantata con trasporto e passione da Alessia Genua, accompagnata alla chitarra da Fabio Moragas, all'inizio dell'evento, ma non lo è stato. Tutto è più facile quando ci sono degli artisti reggini che si coalizzano per rendere omaggio alle mamme, a tutte le mamme... alle mamme biologiche, alle mamme di cuore, alle mamme che lottano per i propri figli, alle mamme che si trovano in difficoltà. A corredo di questa iniziativa é stato bandito un concorso fotografico amatoriale "Cuore di mamma". Le foto pubblicate su Facebook hanno ricevuto in totale circa 1200 like, proclamando sul podio più alto Tondo Vanessa e Alessia Vetrugno, al secondo Filomena Franco e Ester Riso, terzo posto per Maria Assunta Mangiola e Martina Messina, ricevendo premi donati da tre artigiane reggine, Antonella Cambareri, Alessia Genua e Ines Barbera.

"Nonostante le difficoltà dovute alla pandemia, abbiamo deciso di non rinunciare alla possibilità di continuare a creare un ponte tra la cittadinanza reggina e la realtà hospice, che si crea ogni qualvolta si organizza lo "Spaziocultura...la cultura che cura", servizio di cura ideato nel 2015 ad integrazione del servizio socio-assistenziale portato avanti dall'Equipe multidisciplinare dell'Hospice, con l'intento di creare e mantenere un rapporto continuativo tra la cultura e la cura" – spiega l'ideatrice di questo contenitore culturale, la dssa Francesca Arvino (Responsabile del Servizio di Psicologia di Cure Palliative dell'Hospice VdS). "Tra tutte le ricorrenze che da sempre si ama festeggiare in Hospice, la festa della mamma è una di quelle più emozionanti, anche perché ci piace intendere la maternità una delle forme più alte di espressione delle cure palliative. Si esprime maternità ogni volta che ci si prende cura dell'altro, senza esclusioni; ogni volta che si nutre compassione; ogni volta che si diventa custode dell'altro, accogliendolo ed ascoltandolo con tenerezza, facendo posto al silenzio, all'attenzione ed all'umiltà. Maternità, dunque, vissuta come responsabilità condivisa che arricchisce il valore del servizio assistenziale quotidiano di ciascun Operatore di cura" – conclude la dssa Arvino.

Anche il Direttore Sanitario, dssa Ines Barbera, ha inteso soffermarsi sulla ricchezza che deriva dal conciliare il proprio ruolo di mamma con quello di palliativista responsabile sanitario di una struttura chiamata a prendersi cura di chi vive un periodo delicato e complesso della propria vita. "Per coerenza e credibilità – precisa la dssa Barbera - come madre, ho ritenuto fondamentale trasmettere a mia figlia messaggi valoriali positivi e utili per la sua crescita, che ho dovuto acquisire ed elaborare io stessa per prima nel contesto lavorativo che vivo. E' un percorso umano iniziato tanti anni fa, tutt'ora in itinere, nel quale diventa cruciale la confidenza con il concetto del valore della morte in quanto evento facente parte del ciclo vitale. Vivo il mio lavoro in cure palliative come una palestra di vita che inevitabilmente ha inciso sul mio essere madre".

Tante ed intense sono le storie di maternità che ogni Operatore dell'Equipe dell'Hospice ha l'opportunità di incrociare quotidianamente nel corso del proprio servizio assistenziale, svolto in setting residenziale piuttosto che domiciliare. Lo raccontano con emozione due delle operatrici dell'equipe, Miriam Casuscelli, Coordinatrice Infermieristica del reparto, e Annalisa Nicolò, OSS (Operatrice Socio Sanitaria) dell'equipe. "Diventiamo tutti genitori dei nostri genitori, prima o poi" – commenta la coordinatrice Casuscelli – "Nella malattia inguaribile, spesso assistiamo ad immagini in cui i figli dei nostri Ospiti si prendono cura dei propri genitori, ritrovandosi improvvisamente in quello che è stato il loro ruolo da sempre nella loro vita". Dell'inversione dei ruoli tra genitori e figli, abbiamo avuto modo di riflettere anche grazie le accorate parole della signora Patrizia, figlia di una delle Ospiti della struttura, che con la sua personale testimonianza sulla maternità ha rimarcato l'insostituibile ruolo della mamma nella vita di ognuno di noi.

Anche l'OSS Nicolò ha evidenziato "l'aspetto materno" insito nella sua professionalità, una professionalità fatta di gesti, di interventi di comfort e di igiene, quali veri e propri atti di cura rivolti alla persona ed al suo ambiente di vita, volti a valorizzarne le capacità residue per rafforzarne l'autostima e l'autonomia. "Ogni persona assistita in hospice - condivide l'OSS Nicolò - si sente a casa, in famiglia, grazie alle più piccole attenzioni che costantemente garantiamo, assicurando una presenza discreta e calorosa. Lo stesso legame sono riuscita a sperimentarlo anche durante le assistenze domiciliari. Le persone ci attendono come si può attendere un familiare, ci accolgono come si può accogliere un parente".

Anche questa volta, non poteva mancare la cultura, grazie a commoventi e coinvolgenti contributi video di mamma/figlia, come lo splendido duo di violini di Simona Sciammarella e della giovane promessa Martina Cogliandro, e la tenera performance di Madame cantata da Melania Guerrisi e dalla sua dolce Aura Grazia di soli quattro anni, con la famosa melodia della canzone "Voce".

E poi uno dei momenti più arricchenti dello SpazioCultura, la testimonianza sulla maternità di Loredana Stella, mamma di tre ragazzi, Daniele, Simone ed Emanuele affetti da distrofia muscolare. Una di quelle testimonianze che raramente si possono dimenticare; una di quelle testimonianze che colpisce nel profondo del cuore. E' la testimonianza di Loredana: una mamma che pur sapendo la condizione del figlio minore decide di metterlo al mondo nonostante tutto perché, come afferma personalmente, "non si può rinunciare alla vita di un essere umano conoscendo la sua condizione"; una mamma che nonostante tutto é presente ventiquattr'ore su ventiquattro, senza mai rinunciare alla sua carriera di pianista e docente di conservatorio; una mamma che incoraggia sempre i propri figli ad andare avanti perché la vita va vissuta fino in fondo sempre, cogliendo il bello. E così i suoi tre moschettieri studiano ottenendo brillanti risultati e Daniele diventa un pittore affermato di splendidi quadri dipinti con la bocca. "Cuore di mamma" mai titolo é stato più azzeccato per Loredana.

L'evento non poteva che concludersi tra le melodiose note di "Viva la mamma", cantata dalla splendida voce di Alessia Genua, accompagnata dalla vibrante chitarra di Fabio Moragas, che con la loro performance sono riusciti anche in questa occasione ad esprimere intense emozioni che arrivano dritte al cuore.