La Procura di Milano indaga su banda dei testamenti falsi al Nord: sospetti sull'avvocato reggino, Marra

milano palazzodigiustizia500Sono almeno altri cinque i casi di persone morte senza parenti su cui una presunta banda di truffatori potrebbe aver agito con la tecnica di falsi testamenti creati ad hoc, riferibili ad un finto notaio americano e utilizzati per provare ad intascare le eredita' dei deceduti. Su questi sta indagando ora la Procura di Milano che gia' nei giorni scorsi e' riuscita a sequestrare d'urgenza i beni, circa un milione di euro in totale, che il gruppo, di cui farebbe parte l'avvocato calabrese Giuseppe Marra, aveva cercato di sottrarre all'asse ereditario di un 70enne milanese, trovato morto in casa nel novembre 2018, sei mesi circa dopo la sua morte in solitudine. Come emerge dagli atti dell'inchiesta, coordinata dall'aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Maura Ripamonti e che ha portato al sequestro di cui ha dato conto nei giorni scorsi 'il Corriere della Sera', la presunta banda, composta da almeno 5 persone, e' gia' indagata per almeno altri due episodi simili, uno nel Mantovano e un altro in provincia di Vicenza. E nelle recenti perquisizioni effettuate dagli investigatori sono stati rintracciati documenti, come articoli di cronaca su persone trovate morte in casa dopo tanto tempo, che fanno suppore che potrebbero essere state commesse altre truffe, anche tentate, dello stesso genere. I casi, in particolare, a quanto si e' saputo, si concentrano a Venaria Reale (Torino), in provincia di Genova, a Nogara (Verona), a Castelfranco Veneto (Treviso) e a Aviano (Pordenone). Dopo la nomina del curatore dell'eredita', si legge negli atti in relazione al caso milanese, "si materializzava improvvisamente l'avv. Marra di Reggio Calabria, il quale riferiva di rappresentare" un "procuratore dell'erede designato". Finto erede residente negli Usa che "sarebbe stato nominato" con un testamento del '99 "redatto a New York dal notary public Carmine J. Guadagno".

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Gli inquirenti nelle indagini sul caso milanese hanno evidenziato una serie di anomalie: "l'atto, di un notaio americano, e' redatto in italiano, usando formule tipiche degli atti notarili italiani" e a New York "non risulta esistente 'Bulding Avenue', luogo" dove il 70enne deceduto "avrebbe abitato", stando al falso testamento. A New York, poi, "non esiste nemmeno 99 Teaneck Ridge Fiel PK, luogo indicato come residenza" di un'altra persona che avrebbe fatto da testimone. Anche sulla morte avvenuta in provincia di Vicenza aveva scritto la stampa locale, ma "in realta', nonostante le affermazioni del giornale - si legge ancora - nel caso di specie, vi era un erede legittimo". Improvvisamente, pero', con lo stesso schema, il 2 aprile del 2020 arrivava la comunicazione di un "testamento", che veniva ancora una volta dagli Stati Uniti, con cui "veniva nominata erede universale una terza persona". Il ruolo dell'avvocato Marra, scrivono i pm, "non e' semplicemente ambiguo: si muove personalmente da un'eredita' all'altra, da Vicenza a Milano, passando per la provincia mantovana, insiste per appropriarsi dei beni", si impone "facilmente sui remissivi parenti", quando ci sono, "e chiama ripetutamente il curatore dell'eredita'", nel caso milanese, "per ottenere lo sblocco delle case e delle cospicue risorse liquide del solitario" uomo deceduto.

Verifiche su altri 14 casi in totale sono in corso nell'inchiesta della Procura di Milano su una presunta banda di truffatori che creava falsi testamenti, riferibili ad un finto notaio americano, e li utilizzava per provare ad intascare le eredita' di anziani morti soli e i cui corpi erano stati trovati in casa dopo molto tempo. Nei giorni scorsi i pm sono riusciti a sequestrare d'urgenza i beni, circa un milione di euro, che il gruppo, di cui farebbe parte l'avvocato calabrese Giuseppe Marra, aveva cercato di sottrarre all'asse ereditario di un 70enne milanese, trovato morto in casa nel novembre 2018, sei mesi dopo la sua morte in solitudine. Stesso schema gia' accertato anche in relazione alle morti di un uomo a Castel Goffredo, nel Mantovano, e a Montebello Vicentino (Vicenza). Da approfondire, dopo che i nominativi sono stati trovati tra i documenti sequestrati agli indagati, oltre ai casi relativi a 5 morti tra il 2019 e il 2020, tra Liguria, Piemonte, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, anche quello di una donna nel 2019 a Casalmaggiore (Cremona), un altro a Stanghella (Padova) nel 2020, un altro a Castelvetrano (Trapani) lo scorso anno. E ancora quello legato ad un decesso a Chivasso (Torino) nel giugno scorso, a Ortanova (Foggia) nel 2017 e uno relativo alla morte di una donna a Roasio (Vercelli) nel 2020. Infine, tre casi piu' risalenti nel tempo: la morte di una donna a Vercelli nel 2012, quello di un'altra donna a San Marino nel 2013 e quello di un uomo a Carapelle (Foggia) nel 2010. Tutte persone trovate decedute in casa, anche dopo giorni, settimane o mesi. Inquirenti e investigatori stanno cercando di capire se la presunta banda, pure dopo queste morti, avrebbe tentato di incassare le eredita'. La Procura milanese ha fatto anche sequestrare un testamento a Locri di un'anziana deceduta, perche' la vicenda presenterebbe analogie con il quadro delle indagini, anche se con un 'modus operandi' diverso.