[FOTOGALLERY] "Fate presto", in centinaia in piazza a Reggio Calabria per chiedere una campagna vaccinale efficiente

fateprestodi Walter Alberio - "Fate presto", fate meglio. In centinaia si sono radunati questo pomeriggio a Piazza del Popolo, a Reggio Calabria, per chiedere un cambio di passo sulla campagna vaccinale.

Una "protesta silenziosa" nella regione costantemente fanalino di coda, sia nel rapporto tra dosi somministrate e dosi ricevute, sia nel completamento del ciclo vaccinale (2% circa della popolazione, attualmente). Il sit-in "democratico, apolitico, apartitico" ha visto la partecipazione di molti cittadini, con il sostegno di alcuni amministratori locali, quali il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, e il vicesindaco metropolitano Armando Neri.

I manifestanti hanno chiesto una migliore organizzazione della campagna vaccinale, soprattutto a tutela delle categorie e delle persone più esposte e più fragili. In particolare, l'allestimento di tanti punti vaccinali pubblici e privati accreditati su tutto il territorio, un sistema che eviti lunghe attese e gli assembramenti visti a Palazzo Campanella e un servizio di vaccinazione a domicilio per i malati e i diversamente abili.

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In piazza, una sola bandiera, quella tricolore, e un solo striscione che recita "Fate presto". Presto e meglio, "con il coinvolgimento di tutti i volontari sanitari", ha aggiunto Edoardo Lamberti Castronuovo, promotore dell'iniziativa. "Il problema della sanità non ha colore politico. Abbiamo una sola arma per sconfiggere il Covid: il vaccino. Ogni giorno - ha spiegato, parlando con i giornalisti - rispondo a persone che hanno la necessità di sapere quando e dove potersi vaccinare. A Palazzo Campanella c'è un cartello che dice che dal 10 marzo non faranno più vaccini. Non è giusto, perché - ha proseguito l'ex assessore provinciale e direttore di una clinica cittadina - i vaccini sono un diritto della gente e soprattutto delle persone malate che non possono fare una fila di tre ore. Noi abbiamo dato la nostra gratuita disponibilità ad effettuare i vaccini. Ci sono centinaia di medici pronti a farlo". Secondo Lamberti, il problema della sanità in Calabria è di tipo organizzativo e di "una politica becera che ha fatto gli ospedali e non li ha aperti. L'ultima boutade è quella di Locri, dove l'ospedale è stato dotato della risonanza magnetica ma senza operatori".

Dalla piazza, anche la richiesta che la Regione Calabria ponga a suo carico tutti gli esami diagnostici per il Covid su prescrizione del medico di famiglia, perché "non è possibile gravare ulteriormente sul bilancio familiare per esami che sono irrinunciabili".

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Il sindaco Falcomatà, con la sua presenza, ha voluto dare il suo sostegno e quello dell'amministrazione comunale alla manifestazione: "Si sta procedendo troppo lentamente. C'è bisogno - ha aggiunto il primo cittadino - di snellire le procedure e che i cittadini abbiano certezze. Stiamo chiedendo un database delle vaccinazioni per avere contezza della percentuale di persone che sul nostro territorio sono state vaccinate".

Mentre il virus continua a circolare, con nuove varianti sempre più prevalenti, la risposta vaccinale continua ad essere debole. Una inefficienza, l'ennesima, che la Calabria rischia di pagare a caro prezzo.