Caso Ripepi, la maggioranza in Consiglio comunale chiede le sue dimissioni: "Orrore e sgomento. Ci autosospendiamo da Commissione da lui presieduta”

reggio consiglio comunale 20 novembre pp"Le circostanze descritte da un documento del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria e riportate dalla stampa in queste ore (LEGGI QUI LA NOTIZIA), circa un coinvolgimento diretto del consigliere Massimo Ripepi nella vicenda di una bambina abusata dallo zio, poi tratto in arresto per violenza sessuale, suscita orrore e sgomento". Lo dichiarano in una nota i consiglieri di maggioranza del Comune di Reggio Calabria. 

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"Stando a quanto riportato dalla ricostruzione del Giudice del Tribunale, pubblicata da alcuni organi di informazione, il consigliere Massimo Ripepi avrebbe suggerito alla madre della piccola, appartenente alla stessa comunità religiosa di Ripepi, di rivolgersi alla nonna materna nonostante sapesse che la donna convivesse con il figlio, zio della bambina, già in passato condannato con sentenza definitiva per violenza sessuale su minori. Ma non è tutto, ciò che appare assurdo è che Ripepi, sempre stando alla stessa ricostruzione del Giudice, avrebbe addirittura dissuaso la madre della bambina dal denunciare il gravissimo abuso subito dalla figlia alla pubblica autorità".

"Un comportamento gravissimo - prosegue la nota - che Ripepi avrebbe condotto in virtù della forte influenza psicologica che poteva vantare nei confronti dell'intera famiglia interessata dalla vicenda, per via del suo ruolo di guida all'interno della comunità religiosa di appartenenza. Una condotta odiosa che ha determinato circostanze gravissime, che hanno prodotto danni fisici e psicologici nei confronti di una bambina di appena 9 anni, e che risulta assolutamente incompatibile con il ruolo di consigliere comunale che Ripepi riveste ormai da anni".

"Ferme restando le responsabilità giudiziarie che emergono dalla vicenda, sulle quali ci auguriamo sia fatta piena luce al più presto, intendiamo condannare con forza la condotta di Ripepi, peraltro già in passato coinvolto in procedimenti per altri gravi reati come lo stalking, chiedendo al suo partito Fratelli d'Italia una decisa e netta presa di posizione ed allo stesso Ripepi le dimissioni immediate per indegnità dal consiglio comunale. Fintanto che ciò non avverrà i consiglieri di maggioranza si autosospenderanno dai lavori della Commissione presieduta da Ripepi".