Corbelli (Diritti Civili) chiede di concedere i domiciliari al medico Vincenzo Giglio

Franco Corbelli, fondatore del Movimento Diritti Civili, rivolge un ''nuovo accorato appello ai giudici del Tribunale di Milano perche' vengano concessi gli arresti domiciliari, per dargli la possibilita' di potersi curare in una struttura sanitaria adeguata, al chirurgo calabrese Vincenzo Giglio, malato di tumore, operato due volte negli ultimi sei mesi, incensurato, vedovo e padre di 5 figli''. ''Giglio - sottolinea Corbelli - e' nel carcere di Opera dal 30 novembre del 2011, coinvolto nell'operazione 'Infinito' della Dda milanese sui Lampada e condannato, in primo grado, a otto anni di reclusione per presunto concorso esterno. Il medico e' visibilmente e fisicamente assai provato dalla lunga detenzione e dalla grave malattia. I familiari temono che possa morire in carcere o compiere qualche insano gesto. Domani, lunedi', Giglio sara' sottoposto ad una nuova Consulenza medica disposta dai giudici milanesi. Mi auguro e chiedo che si riconosca lo stato di assoluta incompatibilita' con il regime carcerario di Giglio, che proprio per le sue gravissime condizioni di salute necessita di cure salva vita che in carcere non puo' ricevere''. ''Giglio, operato due volte negli ultimi sei mesi - dice ancora Corbelli - e' stato da poco trasferito dalla cella all'infermeria del carcere di Opera in locali assolutamente non adeguati per trattare un malato di tumore. Questo fatto lo ha ancora di piu' demoralizzato. Giglio ha un tumore alla vescica ed e' stato per questo operato d'urgenza, sei mesi fa, all'ospedale San Raffaele di Milano. Poco piu' di un mese fa, per una recidiva del tumore, e' stato sottoposto ad un nuovo intervento. Eppure, malgrado questa situazione di salute gravissima e drammatica, gli sono stati negati i domiciliari''. ''Non conosco il medico Giglio - conclude - ma alla luce di quanto mi viene riferito e chiesto da alcuni suoi familiari, ritengo sia giusto intervenire prima che sia troppo tardi''.

(Ansa)