"Una campagna elettorale all'ultimo veleno: dopo le vicende che hanno interessato i dipendenti Hermes ed il controllo finanche dei post ai quali gli stessi mettevano "mi piace" su Facebook ai candidati delle altre liste, si passa alle vere e proprie minacce contro i lavoratori di AVR.
E' quanto accaduto oggi con un gravissimo post sul famoso social network da un candidato di Falcomatà, tale Fortunato Cucinotta, che non si fa scrupolo nel minacciare i lavoratori di AVR impegnati nei ruoli di rappresentante di lista o scrutatori alle prossime elezioni ed al referendum.
Un piccolo compenso per alcuni di loro molto importante visto che alla voce "accrediti" nei conti bancari di questi lavoratori mancano i mesi di giugno, luglio, agosto e quattordicesima.
Il Cucinotta, che per tutta la campagna elettorale ha utilizzato la propria pagina facebook per spalare tonnellate di fango a destra e sinistra, senza distinzione contro chiunque non fosse allineato alla "dottrina Falcomatà", si permette di definire "quasi mafiosi" e "ricattatori" i comportamenti dei dipendenti AVR costretti a lavorare senza stipendio ed in fortissima deficienza di mezzi, uomini e strutture.
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Già nei giorni scorsi i lavoratori erano stati oggetto degli attacchi da parte del sindaco Falcomatà che ora schiera uno dei suoi sgherri per minacciare apertamente in pubblico i dipendenti di AVR addossando a loro la colpa di una città sporca e non alla sua incapacità di gestire, dopo le deleghe della regione alla città metropolitana, il problema discariche e rifiuti.
Consci di essere giunti lui ed il suo schieramento al capolinea, il candidato non conosce vergogna nell'affermare addirittura che un futuro e probabile concorso per le assunzioni in Castore dovrebbe essere precluso a coloro che parteciperanno a queste elezioni nei ruoli prima citati. Una gravissima violazione dei diritti costituzionalmente riconosciuti ai cittadini.
Alla luce di tutto ciò dunque esprimiamo ai lavoratori di AVR la massima solidarietà ricordando che oggi sono costretti da questa amministrazione a lavorare in un'azienda commissariata per le pressioni che consiglieri comunali e componenti della giunta Falcomatà facevano ai vertici aziendali per l'assunzione di amici e parenti cosi come venuto alla luce dall'inchiesta Helios e dalle inconfutabili intercettazioni telefoniche.
Concludiamo dicendo: a Reggio Calabria non esiste alcun pericolo di ritorno al fascismo ma di certo esiste un chiaro problema di democrazia e questo è da ricercare esclusivamente nel clima di minacce ed intimidazioni a partiti, candidati, lavoratori messo in piedi contro i loro avversari dai candidati di Falcomatà del quale attendiamo l'immediata replica alle gravissime affermazioni del suo candidato". Lo afferma Giuseppe Minnella, Portavoce provinciale del Movimento Sociale Fiamma Tricolore.