Comunali Reggio, Campolo (La Svolta) a ‘Il Dispaccio’: “Politica e Social Eating? Ecco il nesso”

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Gaetano Campolo, candidato al Consiglio comunale con 'La Svolta':

"Leggendo l'articolo scritto da Walter Alberio e pubblicato online (Leggi su ildispaccio.it ) l'8- Settembre – 2020 dal titolo: "Comunali a Reggio Calabria: Riciclati e Trasformisti, una questione di credibilità" in cui cita il mio nome compromettendo la mia immagine e l'immagine dell'azienda Home restaurant Hotel di cui sono Ceo e Founder, nella misura sostiene che: Politica e social eating, qual è il nesso? Difficile spiegarlo senza fare riferimento al fondatore stesso di quel soggetto politico, Gaetano Campolo: un giovane imprenditore reggino, ieri in "movimento" con Fusaro (poi accusato dallo stesso imprenditore di averlo "truffato") e oggi in lizza in una delle "liste del sindaco", precisamente "La Svolta", a sostegno dell'uscente Falcomatà, il quale "ha colto – scrive – le potenzialità dell'home restaurant hotel".


A tal proposito ci teniamo a precisare spiegando il nesso tra Politca e Social Eating quanto segue:
Home Restaurant Hotel è il nuovo ed innovativo punto di riferimento del turismo enogastronomico in Italia. Home Restaurant Hotel è una piattaforma web che permette a chiunque di trasformare la propria casa in un Home Restaurant, o ancor meglio di realizzare un Home Restaurant Hotel. L'utente finale all'interno del sito può ricercare sia strutture classiche del circuito horeca che quelle che si ispirano all'Industria 4.0, ossia la Sharing Economy: B&B ed Home Restaurant

L'Unione Europea ha più volte esortato l'Italia ad intraprendere delle azioni favorevoli al settore degli Home Restaurant. Gli Home Restaurant sul territorio italiano sono fioriti in modo spontaneo. Si è assistito a una loro crescita esponenziale, affermandosi appieno come realtà economica (si stimano 14.000 Home Restaurant su tutto il territorio). Quanto avvenuto in Italia riflette il naturale percorso che queste realtà economiche hanno intrapreso a livello mondiale. La Sharing Economy è un fenomeno che si pone come naturale risposta alle nuove esigenze economiche di un tessuto sociale in cambiamento!

Concentrandoci sul continente europeo, esempio rilevante non solo per vicinanza geografica ma soprattutto per i vincoli a cui l'Italia soggiace facendo parte dell'UE, si possono osservare paesi come la Francia dove la realtà degli Home Restaurant è pienamente affermata. In tal senso è doveroso aprire una digressione sull' Agenda Europea sull' Economia Collaborativa (Sharing Economy)

La Commissione Europea ritiene che la Sharing Economy darà un contributo rilevante alla crescita dell'economia dell'Unione Europea e che andrà a integrare un importante vantaggio per i Consumatori che potranno così accedere a nuovi servizi e ad un'offerta più ampia a prezzi più competitivi.

In Italia si sono avvicendati diversi disegni di legge in materia di Home Restaurant ma nessuno di questi è riuscito a trasformarsi in legge. Tra i progetti di legge sull'Home Restaurant, quello dell'onorevole Minardo, il n. 3258 del 28/07/2015 unitamente ai disegni n. 3337-3725-3807, è stato approvato il 17 gennaio 2017 dalla Camera nel testo unificato n. 2647. Tale disegno di legge però subisce la dura bocciatura dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, pubblicata a pag. 39 del Bollettino N. 13/2017, e difatti non è mai stato approvato al Senato. Il Garante difatti ha osservato che: "Il legislatore intende introdurre nell'ordinamento giuridico italiano una disciplina dell'attività di ristorazione in abitazione privata (home restaurant), la quale, nell'ambito dei servizi partecipati che compongono la sharing economy, risulta essere in forte espansione anche nel nostro Paese, per la forte propensione, soprattutto delle nuove generazioni, ad aprire la propria casa e a condividere la cultura enogastronomica nostrana" Secondo il Garante per la Concorrenza nel disegno di legge n. 2647 il legislatore "introduce limitazioni all'esercizio dell'attività di home restaurant che non appaiono giustificate". Il Garante ricalca le previsioni di legge del nostro ordinamento e le norme dell'Unione Europea per la quale i prestatori di servizi possono essere subordinati ai requisiti di accesso al mercato o ad altri requisiti/oneri/limitazioni, come i requisiti di licenza, soltanto se tali requisiti sono non discriminatori, necessari per conseguire un obiettivo di interesse generale e proporzionati rispetto a tale obiettivo , ossia non possono imporre più obblighi di quanto strettamente necessario. Divieti assoluti e restrizioni quantitative all'esercizio di un'attività costituiscono misure gravi da applicarsi solo nel caso in cui non sia possibile conseguire un obiettivo legittimo di interesse generale con una disposizione che sia meno restrittiva.

Inoltre, nel caso di in cui il diritto di uno Stato Membro preveda legittimamente che i prestatori di servizi debbano ottenere un' autorizzazione, è lo Stato che deve provvedere a garantire condizioni chiare proporzionate ed obbiettive.

Il settore dell'Home Restaurant ha conosciuto un'importante svolta grazie al parere del Ministero dell'Interno ottenuto per il tramite della Questura di Reggio Calabria. Con una grande apertura per il settore, recependo gli indirizzi e le sollecitazioni dell'Unione Europea, il 1° Febbraio del 2019 il Ministero dell'Interno ha escluso che l'Home Restaurant possa essere ricondotto alla Ristorazione classica, con conseguenze importanti per la disciplina dell'attività.

L'attività di Home Restaurant presenta caratteristiche ben individuate:
Lo svolgimento dell'attività in un ambiente non adibito ad esercizio pubblico
Il rivolgersi dell'attività ad un tipo particolare di pubblico c.d. "distinto" ossia che arriva all'Home Restaurant solo su prenotazione.
L'occasionalità dell'attività, il che in mancanza di disposizioni precise di legge deve tradursi nel dato di 3 aperture settimanali.

Le caratteristiche dell'attività di Home Restaurant
Lo stesso parere chiarisce che, sussistendo questi presupposti, l'Home Restaurant è un'attività che non soggiace alla normativa prevista per la ristorazione classica. Questo non esclude che gli Home Restaurant, costituendo punti di interesse rilevanti sul territorio, debbano essere opportunamente segnalati alla Pubblica Sicurezza con specifica dichiarazione ex art. 16 del TULPS.

Il dibattito circa la necessità di presentazione di una SCIA per l'avvio dell'attività di Home Restaurant è molto forte, ma allo stato attuale della disciplina degli Home Restaurant non si rinviene la necessità di presentare la pratica di SCIA prevista per la ristorazione classica. Integriamo informazioni presenti nelle FAQ che precedono, riportando un primo caso giurisprudenziale in materia. La questione degli Home Restaurant è stata raramente trattata dalle corti italiane essendo un fenomeno sociale ed economico di recente sviluppo. La pronuncia più recente, e postuma rispetto il parere del Ministero dell'Interno, è la N. 139/2019 del Giudice di Pace di San Miniato. Nel caso specifico, il Giudice ha condannato il Comune di Montopoli che aveva emanato una ordinanza di chiusura per un Home Restaurant con relativa multa.
All'Homer veniva contestato l'avvio di un Home Restaurant senza aver presentato la pratica di SCIA.
Il Giudice di Pace riconosce la mancanza di necessità di presentazione di SCIA per l'apertura di un Home Restaurant.

Una delle critiche più frequentemente mosse nei confronti degli Home Restaurant è quella di essere delle realtà economiche "sommerse" che evadono le tasse eludendo le normative.

Non è prevista nel nostro ordinamento una disciplina specifica per il comparto ma questo non si traduce in illegalità. Occorre far riferimento al regime fiscale previsto nel nostro ordinamento per i "Redditi Occasionali".

La disciplina delle Prestazioni Occasionali: Quando l'attività lavorativa è occasionale, saltuaria o di ridotta entità si parla di prestazioni occasionali ex. art. 54-bis del Decreto legge n. 50/2017, convertito dalla Legge n. 96/2017. La prestazione occasionale è caratterizzata da un limite economico ben individuato di 5.000€ nel corso di un anno civile. Nel caso in cui il prestatore rientri in una di queste categorie: pensionati, studenti fino ai 25 anni, disoccupati e percettori di prestazioni di sostegno al reddito, il limite massimo netto sale a 6.666€. L'Home Restaurant dovrà rilasciare Ricevuta, alla quale dovrà essere apposta Marca da Bollo del valore di 2€ nel momento in cui superi la somma di 77,47€.

(Home Restaurant Hotel fornisce a tutti i propri Homers iscritti un format di ricevuta utilizzabile).


Gli Home Restaurant difatti devono conservare evidenza delle spese sostenute per l'attività di Social Eating; tali spese dovranno essere sottratte dalle entrate percepite ed il netto così ottenuto dovrà essere opportunamente dichiarato in apposita sezione della Dichiarazione dei Redditi. Home Restaurant Hotel continua a seguire attivamente l'evolversi della questione e si pone a sostegno dell'adozione di misure normative adeguate alle caratteristiche del comparto Home Restaurant anche per gli aspetti fiscali.

Per concludere, si invita chi fa informazione a non diffamare chi come me, giovane imprenditore reggino, porta avanti e si impegna davanti ad un progetto riconosciuto a livello Nazionale ed Internazionale ed ostacolato da alcune Lobby (Associazioni) in cui sguazzano accordi Masso Lobbistici, la Mafia 4.0 coperta da questo tipo di informazione, una 'Questione di Credibilità'".