Melito Porto Salvo: indagato il sindaco Meduri

melitoportosalvocomunedi Claudio Cordova - Il sindaco di Melito Porto Salvo, Giuseppe Meduri, sarebbe indagato dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria. Negli scorsi giorni, infatti, il primo cittadino avrebbe ricevuto un avviso di conclusione delle indagini preliminari da parte del sostituto procuratore Angelo Gaglioti. Il primo cittadino sarebbe indagato insieme ad altre tre persone, Fortunato Latella, Vincenzo Manti e Nicola Minniti: l'accusa contestata a Meduri è quella di falso ideologico, ma non inerente il suo mandato di sindaco. Il primo cittadino, infatti, è indagato in qualità di ingegnere, tecnico redattore di una relazione tecnica facente parte di un progetto in sanatoria commissionatagli dal coindagato Fortunato Latella e protocollato alla fine del 2014 presso il Comune di Melito Porto Salvo. Nel dettaglio, secondo quanto ipotizzato dal pm Gaglioti, Meduri avrebbe attestato falsamente che la struttura era stata realizzata nell'anno 2000 e che la casa poggia su un muro di recinzione preesistente, mentre, in realtà, tale struttura nel 2008/2009 non era stata ancora edificata e per essa sarebbe stato creato un innalzamento dei muri posti sui due lati della recinzione. Insieme a Latella, Meduri avrebbe anche violato il testo unico in materia di edilizia, realizzando le opere in sanatoria ottenendo un parere urbanistico favorevole giuridicamente inesistente e/o illegittimo in quanto non sanabile e perché non fornito della verifica di compatibilità paesaggistica da parte della Regione Calabria, poiché l'opera sarebbe stata realizzata in un'area soggetta a vincolo paesaggistico.

Agli atti del pm Gaglioti, risultano le indagini anche a carico di Vincenzo Manti e Nicola Minniti, rispettivamente responsabile dell'Ufficio Tecnico del Comune di Melito Porto Salvo e responsabile del procedimento: i due sono indagati per abuso d'ufficio per il rilascio del parere urbanistico favorevole all'opera "incriminata".

Tutti i destinatari dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari hanno ora venti giorni di tempo per presentare documenti, nonché chiedere di essere sottoposti a interrogatorio, al fine di chiarire le proprie condotte.

Una nuova "tegola" sul sindaco Meduri, già scampato alla procedura di incandidabilità mossa contro di lui per una condanna passata in giudicato per il reato di intestazione fittizia. La sua sindacatura, sebbene ancora giovane, è già stata assai tormentata, anche a causa delle parentele con soggetti ritenuti intranei alla 'ndrangheta, emerse nel procedimento "ADA", che ha portato allo scioglimento del consiglio comunale. In quelle carte compare anche il nome di Meduri (non indagato dalla Dda) appellato come "Peppe Sardina".

Fatti, quelli contestati da Meduri, che non riguardano l'azione amministrativa avviata presso il Comune di Melito Porto Salvo, ritornato al voto dopo l'ennesimo scioglimento per 'ndrangheta. Il paradosso, tuttavia, è che la Procura della Repubblica individua come parte offesa proprio il Comune di Melito Porto Salvo: qualora gli indagati fossero rinviati a giudizio, quindi, la Giunta di Meduri dovrebbe eventualmente deliberare di costituirsi contro lo stesso primo cittadino.