Sequestrata la Reggina Calcio: Lillo Foti indagato per bancarotta concordataria

fotilillo 500di Claudio Cordova - Per la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, gran parte della documentazione allegata nei vari concordati preventivi presentati per evitare il fallimento non era corrispondente alla realtà dei fatti. Per questo motivo il sostituto procuratore di Reggio Calabria, Stefano Musolino, ha disposto il sequestro preventivo delle quote sociali e del patrimonio aziendale della Reggina Calcio S.p.a., sia a quello della RESER S.r.l. in liquidazione (già Reggina Service S.r.l.), della ARES S.r.l., della Amaranto Servizi S.r.l.. Per questo motivo, il presidente della Reggina, Lillo Foti, è indagato per bancarotta concordataria: la Guardia di Finanza ha nuovamente fatto visita alla società di via delle Industrie, ma questa volta non per sequestrare materiale, ma per disporre il sequestro della società stessa, con il placet anche del procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni.

Per la Procura sarebbero inesistenti sia i soldi che la Reggina avrebbe dovuto incassare dalla Juventus, circa 150mila euro, sia quelli della FIGC, circa 40mila euro. Somme che non sarebbero supportate da alcun riscontro documentale. Eppure quelle "promesse", erano state fatte da Foti e messe nero su bianco nelle procedure concorsuali attivate dalla Reggina Calcio S.p.a., alternative al fallimento - ed al fine di evitare quest'ultimo - attraverso le quali la S.p.a. ha conseguito, dapprima l'omologa dell'accordo di ristrutturazione dei debiti e la transazione dei debiti fiscali, infine, l'ammissione provvisoria alla procedura di concordato preventivo con continuità aziendale, poi dichiarata inammissibile dal locale Tribunale Sezione Fallimentare, al solo scopo di fare ammettere alle procedure la Reggina Calcio S.p.a..

In parole povere, nei diversi concordati preventivi disposti per evitare il fallimento, la Reggina avrebbe inserito dati non conformi e non corrispondenti alla realtà. Da qui il provvedimento urgente di sequestro, a circa venti giorni dalla scadenza del termine per la presentazione del nuovo concordato preventivo.

Insieme a Foti c'è indagato anche Giuseppe Ranieri: gli indagati avrebbero predisposto una serie di atti falsi e fraudolenti ed avrebbero attribuito alla Reggina inesistenti attività. Secondo la Procura, inoltre, Foti avrebbe celato al giudice Giuseppe Campagna, chiamato a decidere sul fallimento della società, altri debiti rispetto a quelli già noti.

E di mezzo sarebbe entrato anche il Centro Sportivo Sant'Agata, recentemente sequestrato per abusivismo edilizio. Foti avrebbe occultato la sopravvenuta risoluzione del diritto vantato dalla Reggina a rinnovare la concessione con la Provincia di Reggio Calabria in ordine allo sfruttamento economico del Centro Sportivo S. Agata.

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