“Io penso che un uomo senza utopia, senza sogno, senza ideali, vale a dire senza passioni e senza slanci sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente di istinto e di raziocinio, una specie di cinghiale laureato in matematica pura” - Fabrizio De Andrè
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Operazione “Karpanthos”, ai domiciliari esponenti dell’amministrazione del Comune di Cerva [I NOMI]

C’e’ anche il sindaco di Cerva, Fabrizio Rizzuti, tra le persone coinvolte nell’operazione contro la ‘Ndrangheta portata a termine dai carabinieri.

Il sindaco del piccolo centro della Presila Catanzarese e’ accusato di scambio elettorale politico mafioso ed e’ stato posto agli arresti domiciliari.

Dalle indagini e’ emerso “lo scambio elettorale politico-mafioso e l’influenza del gruppo criminale di Cerva sulla locale amministrazione comunale in occasione delle elezioni del 2017, mediante il procacciamento di voti per alcuni degli indagati, all’epoca candidati ed eletti in quella tornata, poi riconfermati nelle consultazioni del 2022, in cambio della promessa di denaro e di una percentuale sugli appalti pubblici”.

Nei confronti del primo cittadino e’ stata evidenziata una “indole spregiudicata” nell’affrontare la campagna elettorale.

Oltre al sindaco di Cerva sono coinvolti nell’operazione anche altri due amministratori del piccolo centro del Catanzarese. Si tratta dell’assessore Raffaele Scalzi, anch’egli accusato di voto di scambio politico mafioso e per questo posto ai domiciliari, e del consigliere comunale di maggioranza Raffaele Borelli, agli arresti domiciliari per lo stesso capo di accusa.

Fabrizio Rizzuti, Raffaele Scalzi e Raffaele Borelli si erano candidati alle elezioni comunali del 2017 quali consiglieri comunali, con la lista civica ‘Progetto Futuro’ guidata dal futuro sindaco Fabrizio Rizzuti (rieletto nel giugno del 2022). I tre, grazie all’intermediazione del fratello del primo cittadino, Massimo, dipendente comunale, si sarebbero rivolti a Tommaso Scalzi, già condannato per associazione mafiosa e considerato vicino al boss Franco Coco Trovato, affinché procurasse loro dei voti promettendo in cambio una somma di denaro e una percentuale sugli appalti pubblici aggiudicati dal Comune. Tra le persone raggiunte dalla misura cautelare ci sono altre persone con legami di parentela con Franco Coco Trovato.

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