di Paolo Ficara – Il volto giovane della Calabria unito alla mentalità dinamica di chi ha già lavorato ad alti livelli, nonostante la giovane età. Ivan Rizzuto è stato inserito da Forbes nella Top 100, tra i dirigenti d’azienda più influenti d’Italia nei campi marketing e comunicazione. Un talento transitato anche negli uffici del Sant’Agata, seppur per pochi mesi. Come ha spiegato lo stesso Rizzuto, durante l’ultima intensa puntata di Reggina Talk.
Il direttore Rizzuto aveva lasciato la sfera Saladini, già nell’autunno del 2022: “Non mi piace mai parlare di quello che è successo, ci sono tante sfaccettature. Chi segue tramite tv e giornali, vede una realtà. Dietro, c’è un mondo. Anche sulla vicenda Saladini. Un imprenditore protagonista di una escalation straordinaria, non aveva nessun tipo di vantaggio in un’operazione a perdere, come è stata quella della Reggina. I tifosi la interpretano in maniera drammatica, ma lui è venuto a Reggio Calabria in buona fede. Non significa che non abbia peccato in superficialità”.
“Sicuramente c’erano una serie di imprenditori interessati all’acquisto della Reggina, ma la condizione era che rimanesse in Serie B. Avevo già lasciato la Reggina da diversi mesi. Non ho gestito né le problematiche né le verità, su quel famoso versamento di 750.000 euro. So solo che, ad un certo punto, la Reggina non era più iscritta in Serie B. Ho una mia opinione su tutto ciò – prosegue Ivan Rizzuto – Anche per la modalità con la quale si è interfacciato Saladini anche con i vertici del calcio, si sono create delle tensioni. Da un errore, è stata presa la palla al balzo affinché la Reggina non fosse più tra i professionisti”.
Ad Ivan Rizzuto chiediamo se è previsto un suo incarico da interno o da esterno, nella Reggina attuale: “Il 5 novembre vengo premiato a Milano da Forbes, entrando nella Top 100 dei direttori marketing e comunicazione più influenti d’Italia. Ho ricoperto ruoli di amministratore delegato o direttore generale in tante aziende, mi piace lo sport e sono un calabrese. A Reggio Calabria ho conosciuto persone straordinarie”.
“C’è un legame amicale con Salvatore Maio, imprenditore serio. Mi ha parlato del suo avvicinamento alla Reggina, e di una probabile gestione del marketing della Reggina. Mi ha chiesto se mi andrebbe di dare una mano – rivela Rizzuto a Reggina Talk – Ho risposto che se mi chiama lui, una mano la do volentieri. Ad un imprenditore amico, che vuole cimentarsi in una operazione importante. E vuole un professionista che gli fornisca un modello di business. Incarichi diretti nella Reggina, quindi, no. Non è il momento. Nulla di certo, ma per l’amico Salvatore, la porta è sempre aperta. Come ho detto a Forbes, il mio è un risultato della Calabria”.
A fare eco a Rizzuto, nel corso della trasmissione, è stato l’ex giocatore e dirigente amaranto Sergio Campolo: “Salvatore Maio è mio fraterno amico. Ci vogliono imprenditori reggini come lui e Jo Scuncia. Sono giovani, qualche chiacchierata l’ho fatta anch’io. Negli ultimi anni ho sempre curato il settore giovanile. Ha delle belle idee, anche Salvatore Maio. Nel 1986 anche quegli imprenditori erano giovani. Concordo su Saladini, ritengo non sia stato il colpevole principale. Bisogna andarsene dalla Serie D. Solo in B puoi programmare, avendo introiti di diritti tv”.
Questa la chiosa di Rizzuto: “La parte economica è fondamentale per qualsiasi club sportivo. Ma abbiamo l’esempio della Juve Stabia, che è salita in B spendendo 1,5 milioni. Può essere fortuna, ma anche quest’anno la Juve Stabia in B ha speso molto meno rispetto ad altre squadre. L’a.d. Polcino è molto competente, hanno investito sulla direzione sportiva e credono nei giovani. L’anno del Lamezia in D, Saladini ha speso 2,8 milioni e siamo arrivati quarti. Se non c’è un management sportivo, i soldi si sperperano”.
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