La Guardia di Finanza di Pavia, su ordine del gip di Milano, ha eseguito nelle province di Pavia, Milano, Reggio Calabria, Lecco e Piacenza a una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 20 indagati (15 in carcere e 5 ai domiciliari) accusati di appartenere a un’associazione dedita al traffico di stupefacenti che, seppure divisa in sottogruppi diversi con compiti differenti, aveva l’obiettivo di procurare ingenti quantitativi di droga da rivedere all’interno della citta’ di Milano.
Le indagini del nucleo di polizia economico-finanziaria delle Fiamme gialle e dello Scico sono state coordinate dalla Dda di Milano hanno individuato colui che avrebbe preso il posto della famiglia Flachi a capo dei vari gruppi criminali godendo della consolidata vicinanza con il clan di ‘ndrangheta dei Barbaro di Plati’, attivi nella zona di Cologno Monzese, ed i gruppi criminali albanesi e sudamericani che, da basi strategiche in Sudamerica controllano le spedizioni della cocaina verso le piu’ importanti piazze intercontinentali.
Nel corso delle indagini e’ stata documentata l’importazione e la distribuzione di 1000 chili di cocaina, 1000 chili di hashish e 173 chili di eroina. Sono stati sottoposti a sequestro circa 250 chili di droga destinati all’organizzazione e la somma di 800 mila euro contanti (durante la fase di trasferimento all’estero).
Il capo ultrà milanista Luca Lucci, già arrestato nell’inchiesta milanese sulle curve di San Siro, ha ricevuto un’altra ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito di un’altra indagine della Dda su un’associazione, vicina alla cosca della ‘ndrangheta dei Barbaro, che avrebbe “importato e distribuito”, tra la Lombardia e la Calabria, “oltre 2 tonnellate di stupefacenti”.
La nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere per il capo ultrà milanista Luca Lucci, già arrestato a fine settembre nell’inchiesta milanese sulle curve di San Siro, riguarda una serie di presunti episodi di spaccio di droga per “ingenti quantitativi”, di hashish in particolare, rivenduti a Milano attraverso un canale “estero”, ossia dopo presunte importazioni dalla Spagna. E’ quanto è emerso in relazione alle indagini della Gdf di Pavia e della Dda di Milano. A Lucci non viene contestata nell’ordinanza l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico, che riguarda, invece, una decina di persone dei 20 arrestati. Altri due indagati e destinatari della misura, invece, sono irreperibili. Dalle indagini è emerso che Lucci, con contatti con la ‘ndrangheta dei Barbaro, avrebbe operato soprattutto nel quartiere della Comasina, mentre nel quartiere Barona, altra zona popolare di Milano, ci sarebbe stato Nazzareno Calajò, detto “Nazza”, anche lui destinatario di una nuova ordinanza in carcere per episodi di spaccio e di recente già condannato a 17 anni e 9 mesi di reclusione in un altro processo milanese per traffico di droga.