Il libro di Mamone e Castellotti sul Covid, protagonista anche la Calabria

Il calabrese Domenico Mamone e il romano Giampiero Castellotti, rispettivamente presidente e responsabile della comunicazione del sindacato datoriale Unsic (tremila uffici in tutta Italia tra Caf, patronati e Caa), firmano "Covid e dintorni", libro di 204 pagine in cui non solo si ripercorre un anno di emergenza sanitaria, ma si analizzano i tanti errori gestionali e ci si interroga su cosa resterà di questa "lezione", anche per la Calabria.

Infatti il "racconto", che parte dai due cinesi ricoverati all'ospedale "Spallanzani" di Roma, evidenzia come l'aspetto sanitario sia necessariamente primario in tutta questa emergenza: con gli ospedali pieni e i timori diffusi, anche l'economia, la scuola, la cultura, il tempo libero sono di fatto compromessi.

Ecco allora che pur con una differente forza del contagio tra le difformi realtà regionali e provinciali, con il Nord più penalizzato del Sud in tutte le ondate, sono stati soprattutto gli atavici malesseri strutturali e sociali ad incidere fortemente nel Mezzogiorno, ad iniziare dalla condizione delle strutture sanitarie. Emblematico, in tal senso, il colore rosso assegnato alla Calabria a novembre nonostante la regione avesse la percentuale più bassa di casi in tutto il 2020.

Il libro riporta, in materia, i dati della mobilità sanitaria: se le regioni più ricercate sono la Lombardia (saldo di mobilità di 100.641 pazienti), l'Emilia-Romagna (64.967), la Toscana (28.539) e il Veneto (10.234), i saldi maggiormente negativi li hanno registrati Campania (55.191), Calabria (48.032) e Sicilia (36.104).
Tra le criticità di natura amministrativa e sociale, gli autori ricordano come la Calabria abbia visto alternarsi in pochi giorni, in modo paradossale, ben quattro commissari alla sanità, tra chi non sapeva di dover fare lui il piano pandemico, chi demonizzava le mascherine, chi aveva la moglie poco propensa a trasferirsi a Catanzaro.

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La pandemia ha anche accentuato gli scontri tra governo centrale e locale: nei Tribunali amministrativi non si impugnano le leggi, ma le ordinanze di Comuni e Regioni: il 30 aprile 2020, ad esempio, il governo ha "battuto" la Calabria che aveva riaperto bar e ristoranti. E già nel 2019 era stato bocciato il ricorso della Calabria sulla proroga, decisa dal governo, del commissario Saverio Cotticelli.

Un intero capitolo di "Covid e dintorni" è dedicato alla scuola. Gli autori ricordano la sostanziale impreparazione del nostro apparato scolastico alle riaperture a settembre. Puntano l'indice, tra l'altro, sull'esoso acquisto degli ormai celebri banchetti, costati 280 euro l'uno per un totale di 119 milioni. Non sarebbe stato meglio investire sulle nuove tecnologie, dal momento che non era difficile prevedere l'uso della didattica a distanza in un anno così complicato? Tra l'altro, quando in Calabria è stata data l'opportunità di scelta tra la scuola in presenza o a distanza, la prima è stata notevolmente penalizzata.

Mamone e Castellotti, infine, hanno dedicato un intero capitolo del loro libro a Domenico Arcuri, calabrese di Melito di Porto Salvo, commissario all'emergenza Covid per quasi un anno, dal 18 marzo 2020 al 1º marzo 2021.
Dopo le cronache dettagliate che passano per i riti e i timori vissuti nel lungo lockdown, per le approssimative "profezie" della scienza, i calcoli discutibili o inesatti, gli scontri tra Stato ed enti locali, l'emergenza economica, la parte finale del libro è arricchita dalle considerazione sulla "lezione" offerta dal virus: il senso di sospensione, la rinnovata gerarchia delle priorità, la necessità di una rigenerazione morale, il monito per le imprese.

Per leggere le prime 22 pagine: urly.it/3bvyr.