"Il Mediano di Mauthausen". La storia del calciatore di Cosenza, Torino e Fiorentina, Vittorio Staccione nel libro del giornalista Francesco Veltri

È uscito in libreria il primo libro del giornalista Francesco Veltri "Il mediano di Mauthausen" che racconta la vera storia del calciatore Vittorio Staccione, edito da Darkos (casa editrice che fa parte del prestigioso Gruppo Rusconi).

Ne "Il mediamo di Mauthausen" Francesco Veltri racconta la storia di un calciatore. Ma non un calciatore qualunque. Un calciatore che ha militato fra le fila del Cosenza, del Torino e della Fiorentina.

Il suo nome è Vittorio Staccione e la sua vita cambia radicalmente in un freddo pomeriggio d'inverno del 1915. Ha appena undici anni e sta giocando a pallone insieme ai suoi amici in un campo dissestato del quartiere operaio di Madonna di Campagna, quando viene notato da Enrico Bachmann, il mitico capitano del Torino. In pochi anni, quell'umile ometto tutto corsa e sacrificio che di ruolo fa il mediano, diventerà un elemento importante della compagine della sua città, fino alla conquista dello scudetto insieme a campioni assoluti come Libonatti, Baloncieri e Rossetti.

Ma alla passione per il calcio, Vittorio alterna quella per la politica. Le lotte sociali all'interno delle fabbriche e la povertà dilagante portano il giovane e puro calciatore torinese a non chinare il capo di fronte a ogni genere di sopruso specie negli anni in cui il fascismo inizia a diventare sempre più presente nel nostro Paese. E Staccione finirà nel mirino. Nel 1927 è ingaggiato dall'ambiziosa Fiorentina del marchese Luigi Ridolfi, amico intimo del Duce, amato dai tifosi ma subendo innumerevoli intimidazioni. Nel 1931, e per tre stagioni, giocherà con la maglia rossoblù del Cosenza calcio.

Lascia il calcio ad appena trentun anni, tornando a Torino per non chinare la testa davanti all'orrore che sta vivendo il mondo. È da qui che arriverà nel terribile campo di sterminio di Mauthausen.

Il libro scritto da Francesco Veltri è una indagine giornalistica che si mescola con la Storia, una pubblicazione arricchita da foto inedite fornite dalla famiglia Staccione per onorare il grande Vittorio con la collaborazione, in particolare, di Federico Molinaro, pronipote del calciatore. A Vittorio Staccione rende omaggio anche Eraldo Pecci che del libro ha scritto la prefazione.

L'AUTORE - Francesco Veltri è nato a Cosenza nel 1979. È giornalista professionista con la passione per lo sport, la politica e il sociale. Ha lavorato nelle redazioni dei quotidiani Calabria Ora, L'Ora della Calabria e la Provincia cosentina. Con esperienze nel mondo radiofonico a Rlb, è stato, inoltre, addetto stampa del Cosenza Calcio e, prima ancora, ha collaborato con il quotidiano Tuttosport. Scrive per il portale di inchieste Mmasciata.it.

ESTRATTO DAL LIBRO - Quando quel pomeriggio di novembre il mediano di Mauthausen entrò sul terreno di gioco non riusciva quasi a reggersi in piedi. Era esausto, pallido in volto, pesava poco più di 40 chili e aveva dolori dappertutto, quasi da non riuscire a dare una priorità alla sofferenza più urgente. Indossava una strana divisa a righe verticali, diversa, palesemente diversa da quelle dei suoi occasionali ed euforici compagni di squadra.
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Il mediano di Mauthausen in quello strano e freddissimo pomeriggio di novembre rivide un pallone dopo anni di chissà cos'altro, ma non seppe bene cosa farsene. In quel momento gli sembrò un oggetto quasi sconosciuto, ostile. Forse in un tempo non troppo lontano avrebbe avuto la forza e la voglia di calciarlo in avanti e corrergli dietro come un pazzo innamorato. Ma ora non più.
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Un campo circondato di neve, di fango, di cani addestrati alla rabbia, di baracche, di enormi mura in pietra e di reti iniettate di una corrente elettrica velenosa. Un campo di odio travestito ipocritamente da terreno di gioco. ...È meglio che la tua partita finisca qui. È meglio lasciare in quel posto il mediano che hai dentro e trascinare il tuo destino verso l'ultimo pezzo di strada.
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Resta fermo nella tua posizione, mantieni il tuo ruolo di centromediano come sei capace solo tu lì in mezzo, e fai il minimo indispensabile per non crollare, per non far capire agli altri giocatori-soldati di questa stupida competizione, che stai crollando per l'ultima volta. Lasciali giocare in pace, beati loro, fino al triplice fischio finale. E poi, che vada come deve andare.

Testi tratti dal prologo del libro "Il mediano di Mauthausen" di Francesco Veltri, edito da Diarkos.