"La scelta obbligata e nobile di Pazzano e de ‘La Strada’"

Riceviamo e pubblichiamo

"Quella di sostenere il centrosinistra al ballottaggio, da parte di Pazzano e La strada, è una scelta obbligata, ma anche nobile. Obbligata per una serie di ragioni che vado ad esaminare. In un sistema che prevede il secondo turno, gli elettori – e non solo i candidati - rimasti fuori dopo il primo hanno davanti due opzioni: l'astensione o il sostegno allo schieramento che viene ritenuto più vicino o, con linguaggio più crudo, il meno peggio. Ciò succede anche, per esempio, in Francia, dove vige un sistema a doppio turno. Ci sono casi in cui, d'altro canto, l'astensione viene scartata privilegiando un ragionamento "ad excludendum", in quanto si ritiene che la vittoria di uno dei due candidati sia da evitare per molteplici motivi. La scelta che ne consegue non può essere tacciata come incoerente. Al primo turno vengono esaltate le differenze tra tutti i candidati, che si scontrano "all'ultimo sangue". Al secondo, vengono invece sottolineate le differenze tra i due concorrenti rimasti. È una situazione in cui gli elementi dati sono totalmente diversi, e sarebbe un controsenso valutarla, per una mal interpretata coerenza, senza tenerne conto. Venendo al nostro ballottaggio, ci sono una miriade di ragioni che inducono l'elettore – candidato, di sinistra e di una città del profondo sud, a schierarsi contro il centrodestra, la Lega e Minicuci, e a favore del centrosinistra e di Falcomatà, ciò senza rinnegare quanto affermato in precedenza sui risultati di questi ultimi.

La prima. Minicuci è il candidato della Lega catapultato a Reggio da Salvini in persona. Questo è un dato di fatto, confermato da mesi di accesa discussione all'interno del centrodestra alimentata da chi si rendeva conto che proporre un leghista come aspirante sindaco di Reggio poteva suonare come una vera e propria provocazione, con esiti nefasti. I risultati hanno confermato questo timore, consegnando a Minicuci un consenso molto inferiore a quello delle sue liste. Come possono i meridionali dimenticare tutto l'astio scaricato su di loro per decenni? Le decisioni prese, su istigazione della Lega, a danno del Mezzogiorno? Solo chi ha un interesse, una convenienza, può compiere una simile operazione di rimozione, di vera e propria negazione dei fatti.

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"Seconda ragione. La Lega, giorno dopo giorno, si afferma come un soggetto politico nel quale la corruzione e l'imbroglio fanno parte dell'arredamento di casa, come il televisore nelle abitazioni degli italiani. I 49 milioni, la Lombardia film commission, lo scandalo, fiorito in piena emergenza Covid, legato al presidente Fontana e alla sua famiglia. E mi fermo qui per motivi di spazio. Terza ragione. Il candidato di centrodestra si accompagna a tutti i soggetti che hanno determinato lo sfascio della città, i debiti, le tariffe al massimo per risanare il bilancio. Dovremmo riconsegnare Reggio a questi cavalieri del disastro?

La quarta ragione. Minicuci, da direttore generale della Provincia, si è auto liquidato 50.000 euro per le elezioni secondarie di quell'ente, poi scesi a 30.000 (trentamila!!!) mediante transazione. Cosa ci si può aspettare, dal punto di vista morale, da una persona che ha agito in questi termini?

Potrei continuare a lungo, ma la mia riflessione sarebbe monca se non parlassi di Pazzano e della Strada. Una scelta obbligata ma anche nobile, dicevo. Scaturita da un dibattito approfondito, serio, maturo, che verrà valorizzato da un'assemblea pubblica che lo stesso Saverio Pazzano ha voluto per i prossimi giorni per condividerla con la città intera. Determinata lasciando fuori accordicchi di potere, richieste di posti in giunta o di altri strapuntini. Nulla di tutto ciò. Solo impegni programmatici, come il no deciso al Ponte sullo Stretto, che l'altra parte è pronta a sponsorizzare, l'impegno per la Bandiera blu, l'audit pubblico sul debito. Questa è la dimostrazione fattuale e non teorica che non c'è alcun do ut des, se non per decisioni da prendere nell'esclusivo interesse di Reggio e dei suoi cittadini. I protagonisti di questa bella avventura politica continueranno a perseguire i loro scopi, mantenendo autonomia e libertà di giudizio. Ma per partire col piede giusto era necessario non rimanere inerti e passivi davanti alla possibilità che la città cada nelle mani di Salvini, della Lega, dei protagonisti del tracollo di Reggio. Questo è il momento del coraggio e della responsabilità. Saverio Pazzano, i suoi compagni di Strada, sostenitori, elettori, hanno il grande merito di averlo capito, senza mercanteggiare e senza svendere la propria dignità e i propri principi".

Nino Mallamaci, avvocato e scrittore