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“Alleanza tra le mafie”, a gennaio la sentenza del maxi processo a Milano

Dovrebbe arrivare a gennaio, salvo imprevisti, la decisione del gup di Milano Emanuele Mancini nel maxi procedimento “Hydra” a carico di 146 imputati, scaturito dalle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo, su una presunta “alleanza” tra affiliati di Cosa Nostra, ‘ndrangheta e camorra in Lombardia per fare “affari”, ossia sul cosiddetto “sistema mafioso lombardo”.

Oggi, infatti, il giudice ha deciso di acquisire agli atti anche i nuovi verbali, depositati nella scorsa udienza dai pm Alessandra Cerretti e Rosario Ferracane, di un altro pentito, Francesco Bellusci, 38 anni, parte di uno dei clan del cosiddetto “consorzio”, ossia la “locale di Legnano-Lonate Pozzolo”, tra Milano e Varese. E che si aggiunge, anche lui confermando il presunto patto tra affiliati alle tre mafie, a William Alfonso Cerbo, detto “Scarface”. E a Saverio Pintaudi della cosca Iamonte, che aveva già parlato prima che il procedimento arrivasse davanti al gup. Dopo aver ammesso l’ingresso dei nuovi verbali, il gup ha fissato due udienze, il 7 e l’8 gennaio, in cui le parti potranno integrare le loro discussioni alla luce di quegli interrogatori e dei nuovi atti. Poi, per il 12 gennaio sono previste le repliche delle parti e la sentenza del giudice. Sentenza che riguarderà, in particolare, 78 imputati che hanno scelto il rito abbreviato.

I pm hanno già chiesto a novembre 75 condanne, tra cui 20 anni per Filippo Crea e per Giuseppe Fidanzati, per un totale di circa 570 anni di reclusione, e tre assoluzioni. Il giudice dovrà anche decidere se mandare a processo gli altri imputati, poco meno di una sessantina, che sono in udienza preliminare, mentre per altri ancora dovrà esprimersi sui patteggiamenti.

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