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Gestiva investimenti nel campo delle energie rinnovabili per conto di Matteo Messina Denaro: l’imprenditore-boss su cui ruota l’operazione “Olegna” a Trapani

Gli indagati dell’operazione “Olegna”, condotta dai carabinieri del comando provinciale di Trapani e coordinata dalla Dda di Palermo guidata da Maurizio de Lucia, rispondono a vario titolo di mafia, riciclaggio, turbativa d’asta, trasferimenti fraudolento di valori e ricettazione. Undici gli arresti e altri 12 indagati.

Secondo le indagini tutto ruotava attorno all’imprenditore Salvatore Angelo, 75 anni, considerato il capo della famiglia mafiosa di Salemi, gia’ condannato per associazione mafiosa e che avrebbe gestito, per conto del boss Matteo Messina Denaro, ingenti investimenti nel campo delle energie rinnovabili. Salvatore Angelo ha finito di scontare la pena nel 2019, ritornato libero si e’ reimmerso negli affari grazie anche all’apporto del figlio Andrea, 46 anni.

Per Salvatore Angelo il gip di Palermo, Antonella Consiglio ha disposto gli arresti domiciliari mentre e’ scattata la custodia cautelare in carcere per il figlio Andrea. Dalle indagini coordinate dalla Dda emerge la capacita’ degli Angelo di reclutare professionisti del settore e di penetrare abusivamente nei sistemi informatici delle banche al fine di riciclare ingenti somme di denaro riconducibili alle cosche palermitane.

Non solo: avrebbero tentato di acquisire – ma l’affare non e’ poi andato in porto – diversi punti vendita della Coop Sicilia, di riciclare vecchie lire per conto della ‘ndrangheta e, ancora, di ripulire il denaro sporco del re delle scommesse clandestine, Calogero John Luppino, ritenuto anch’esso vicino a Messina Denaro e di riciclare lire fuori corso per conto della ‘ndrangheta.

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