“La libertà significa responsabilità: ecco perché molti la temono” - George Bernard Shaw
HomeFronte del palcoFronte del palco CatanzaroSPAc, sabato 3 e domenica 4 maggio la Compagnia Teatro del...

SPAc, sabato 3 e domenica 4 maggio la Compagnia Teatro del Carro torna al Palazzo Gallelli di Badolato (Cz) con “Passi sulla mia testa” di Fabio Butera

Si avvia a conclusione la programmazione di SPAc (South Performing and Acting), la rassegna ideata e realizzata da Teatro del Carro in collaborazione con il Centro di Rilevante Interesse per la Danza Virgilio Sieni, e sostenuta e finanziata da MiC / Ministero della Cultura, Regione Calabria / Cultura – Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 6.02.02 e Comune di Badolato, nell’ambito delle attività della Residenza Artisti nei Territori MigraMenti.

Sabato 3 e domenica 4 maggio, alle ore 19:00, è infatti previsto lo spettacolo “Passi sulla mia testa” che andrà in scena nella suggestiva cornice di Palazzo Gallelli, a Badolato (Cz), grazie alla collaborazione con la Pro loco di Badolato Aps / Unpli Calabria che gestisce la struttura e che l’ha già messa a disposizione lo scorso novembre per la performance in cuffie silent – system “Racconti del terrore” di Settimo Cielo. Di Fabio Butera, diretto dallo stesso Butera insieme a Luca Michienzi, e prodotto dalla compagnia Teatro del Carro Pino Michienzi, “Passi sulla mia testa” ripercorrerà attraverso la voce del protagonista Francesco Gallelli, la storia di bruciante attualità di un gruppo di anarchici calabresi nella Chicago di inizio ‘900. Sulla scena, come in una sorta di “Giano bifronte”, si accavallano il tema della generazione che abbandona oggi la Calabria, con premesse simili a quelle dei protagonisti della storia, e il tema dei migranti che, arrivando sulle nostre coste, si scontrano con un clima simile a quello che trovarono all’arrivo in America i nostri nonni. All’inizio del XX Secolo, in migliaia erano i calabresi che emigravano: non era solamente una questione economica, in quanto ad andare via erano anche coloro che provenivano da famiglie agiate. Probabilmente la loro prospettiva di un’esistenza più fortunata era legata al miglioramento delle condizioni generali di vita, quasi che non fosse possibile ottenerle nella propria terra. Non era possibile coalizzarsi, organizzarsi, creare strategie di lotta efficaci, come se l’unica soluzione fosse quella di andarsene, per protesta. Ma i calabresi emigranti, giunti nei paesi di destinazione, riuscivano a costruire una strategia di lotta, nonostante una situazione che quasi certamente era più difficile di quella da cui partivano. All’interno di questo contesto, nella lingua feroce con cui si esprimevano, mista dell’inglese, dell’italiano e del dialetto antico delle origini, si è voluto ricostruire un frammento della storia di questi sovversivi rivoluzionari – così sono etichettati nei manuali di storia nordamericani. Nello spettacolo “Passi sulla mia testa”, la drammaturgia di Fabio Butera si basa su una poesia di Arturo Giovannitti – The Walker –, su tre frammenti poetici, in dialetto calabrese, di Michele Pane – CapitabussaForebanditaAzzarelleide – e su di un frammento di un articolo di Emilio Grandinetti. I tre, amici fraterni, parteciparono a diversi livelli alla lotta per l’emancipazione sociale e materiale della comunità italo-americana e dei lavoratori in genere. La traduzione di The Walker e l’adattamento delle poesie di Pane sono di Fabio Butera.

Articoli Correlati