L’amore è come una partita a scacchi: un gioco di strategia in cui nessuno vuole perdere. O almeno è quello che accade tra Gilberto e Lisa, sul palco rispettivamente Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli, intenti a condurre il proprio gioco sulla scacchiera e nella vita.
Siamo nel salotto di casa Ferrari, una scenografia di Fabiana Di Marco elegante e funzionale al racconto. I costumi, opera di Alessandra Benaduce, sono curati nei dettagli e ben armonizzati con la palette cromatica dominante. Il lavoro, brillante e ben condotto, è del regista Claudio Gregori, il Greg di Lillo & Greg, ed ha alle spalle precedenti di altissimo livello: Alberto Lionello e Valeria Valeri in teatro e Ugo Tognazzi e Monica Vitti al cinema.
La vicenda è leggera e irresistibile, i dialoghi gustosi, le trovate mai banali: un matrimonio giunto (forse) dopo quindici anni al capolinea, pur non arrendendosi alla prevedibilità degli eventi e alimentando bensì intrecci spassosi.
Il rapporto di coppia è messo in crisi dalla personalità del marito, incline al tradimento, alle bugie, all’inaffidabilità, tanto da provocare frustrazione in Lisa che finisce per innamorarsi di un altro. I modi gentili, le attenzioni e l’affidabilità messe in campo dall’altro uomo lo rendono subito la persona perfetta con cui rifarsi una vita. Ma questo punge nel vivo Gilbert, che parte al contrattacco organizzando un week-end a quattro, in cui Lisa e l’amante staranno assieme a lui e alla sua segretaria. Il tutto sotto gli occhi di una sempre più interdetta cameriera.
Il risultato è una concatenazione di situazioni che fanno di questa pièce una commedia vivace e intelligente, ricca di colpi di scena che contribuiscono a creare un’atmosfera coinvolgente per il numeroso pubblico che ha assistito divertito.
Solfrizzi e Natoli, noti al grande pubblico anche per le loro partecipazioni alle fiction più amate della televisione, non deludono. La loro è una prova attoriale di grande livello, omaggiata da lunghi applausi dalla sala.
Dalla grande intesa mostrata alla mimica facciale e alle abilità gestuali di entrambi, i protagonisti indiscussi dello spettacolo hanno mostrato la propria esperienza professionale conducendoci in un crescendo di umorismo tagliente e geniale, mai forzato o volgare. Le due interpretazioni, impostate su controtempi comici a effetto e mai caricaturali, sono assolutamente brillanti.
Il pubblico ha apprezzato, riso, applaudito più volte nel corso delle oltre due ore di commedia. La proposta teatrale messa in piedi anche quest’anno dalla compagnia I Vacantusi, che include lo spettacolo “L’Anatra all’Arancia” inserito nella rassegna Vacantiandu 2023 finanziata con Risorse PAC 2014/2020 – Asse VI Az. 6.8.3. Ambito eventi di promozione culturale anno 2022, mantiene la promessa di intrattenere gli appassionati del teatro lametini con i migliori spettacoli e interpreti del panorama italiano attuale. La kermesse artistica, che sta riscuotendo consensi non solo dal pubblico in termini di presenze ma anche dalla critica, accoglie spettacoli che spaziano dai classici rivisitati a produzioni innovative e originali, abbracciando diversi generi, linguaggi e stili teatrali, con un mix di commedie, musical appuntamenti letterari e performance sperimentali di respiro internazionale.
I Prossimi nomi in programmazione sono: Rocco Papaleo, Paolo Crepet, Paolo Caiazzo, I Mezzalira, Dekru. Tutti i dettagli su: https://www.ivacantusi.com/.
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Vacantiandu, a Lamezia Terme Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli in “L’anatra all’arancia”: quando il “teatro leggero” incontra due attori di razza
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