Musica da camera. Ad "Autunno musicale" di scena la fantasia, col duo Pollice

Un mondo musicale prettamente romantico e post romantico quello suonato dai fratelli Aurelio e Paolo Pollice, duo calabrese d'eccellenza nella musica da camera, al museo dei Brettii e degli Enotri, a Cosenza, per la rassegna "Autunno musicale". I due musicisti hanno eseguito musica francese per pianoforte a quattro mani ed hanno aperto il concerto con serata con il brano "Ma Mère l'Oye", che Ravel compose nel 1908 in omaggio ai figli dei suoi cari amici Godebski. A seguire Respighi ed suoi "I pini di Roma", un poema sinfonico per orchestra trascritto in seguito per pianoforte a quattro mani. Di seguito Saint- Saens con il "carnevale degli animali", un'opera buffa e irriverente. Tale fantasia colpisce per la singolarità del soggetto. Rappresenta, infatti, un'ironica rassegna di personaggi animaleschi. Il brano è composto da quattordici pezzi, ognuno dei quali si riferisce ad un animale. Il finale, "molto allegro", conclude in modo festoso e trionfale il brano, quasi volendo far sfilare tutti gli animali insieme come in un circo. "La scelta di questi brani – dice Aurelio Pollice – è nata cercando il mondo delle favole".

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"Nella favola – aggiunge Paolo Pollice – c'è a fantasia, ci sono i bambini, ci sono gli animali nella più gande tradizione. L'idea che in un francobollo si possa raccontare qualcosa di veramente moto serio, con la scusa di uno scherzo e di una battuta si possa trovare una verità profonda". Questo è stato è il quinto dei quattordici incontri musicali previsti dal direttore artistico, il maestro Luigi Santo, che condurranno la rassegna fino al 18 dicembre 2021. "Ritengo la musica classica – dice Santo – molto importante come musica di arricchimento culturale. Mi piace parlare di musica colta, quando penso alla musica classica, in contrapposizione alla musica commerciale, cioè quella che viene creata per essere consumata velocemente. La musica classica, che è parte della musica colta, è quella che continua ad essere ascoltata anche dopo trecento anni, e ancora esiste. E quello che fa crescere il territorio è la cultura, e noi operatori nell'ambito musicale abbiamo questo obbligo: far sì che sul territorio resti qualcosa". Prossimo appuntamento, sabato 30 ottobre, sempre alle ore 18,00.